Venezuela, il popolo contro Maduro

Più sicurezza, l’accesso a beni di prima necessità e misure efficaci per fronteggiare una crisi economica che ha condotto a un’inflazione superiore al 50%. Queste le richieste alla base delle manifestazioni studentesche tuttora in corso in Venezuela, che, ad un mese dall’inizio degli scontri, hanno portato a un bilancio di oltre 50 morti.

Nicolas Maduro ha utilizzato parole molto dure nei confronti dei manifestanti: «La storia degli studenti innocenti che protestano contro un governo repressivo è solo una manipolazione dei media. Quello che è in atto è un golpe strisciante, orchestrato da Washington, con l’aiuto dei paramilitari fascisti dell’ex Presidente Colombiano Álvaro Uribe». Il Presidente del Venezuela – dove, di fatto, è in atto una censura dei media – ha aggiunto che non intende rinunciare al potere conferitogli dal popolo (fonte Ansa).
Oltre alla popolazione civile, si annovera tra gli antagonisti di Maduro il leader dell’opposizione Leopoldo Lopez, accusato di aver fomentato gli scontri. Il capo di Volontà Popolare, che rischia anni di carcere, ha negato qualunque coinvolgimento.

Immediate le reazioni della Comunità Internazionale. John Kerry si è detto «particolarmente preoccupato» per via dell’arresto di Lopez e ha confermato le proprie posizioni di condanna nei confronti della gestione della crisi da parte dell’establishment Venezuelano: «L’uso della forza da parte del governo contro i cittadini è inaccettabile e servirà solo ad aumentare i rischi di violenza». Il Segretario di Stato Americano ha, inoltre, recentemente dichiarato di non intravedere prospettive di pace senza un aiuto esterno.
Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’ Unione E uropea, ha sottolineato la necessità di tutelare come la libertà d’espressione e di stampa, mentre il Commissario per i Diritti Umani all’ONU, Navi Pillay, ha esortato il governo alla scarcerazione dei cittadini detenuti per aver semplicemente esercitato i propri diritti.

Le proteste hanno attirato anche l’interesse di Hollywood, dove alcune personalità dello spettacolo hanno utilizzato il palco del Kodak Theatre per richiamare l’attenzione sul clima arroventato di Caracas.
La criminalità dilagante e l’ondata di violenza in Venezuela annoverano tra le vittime diverse donne: dopo l’uccisione dell’attrice Monica Spear Mootz, è stata assassinata anche Genesis Carmona, la giovane miss turismo e studentessa di marketing, raggiunta da un colpo di pallottola durante una manifestazione anti-chavista a Valencia. Ed è proprio dalle donne che è partita una petizione per la pace: un centinaio di miss provenienti da tutto il Venezuela hanno firmato “Misses4peace“, un video di protesta che sta facendo il giro del web.
Il successore di Chavez si è recentemente detto disposto ad aprire un dialogo con l’opposizione, che, tuttavia, teme possa trattarsi di un semplice tentativo di strumentalizzazione da parte di un governo che ha reso latte, zucchero e caffè dei beni di lusso.

Claudia Pellicano

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