News – Kiev accusa Mosca di aggressione

KIEV – La notizia arriva in serata, in un clima già carico di tensione. Duemila soldati russi avrebbero invaso la Crimea. All’aeroporto militare di Gvardiiski, vicino alla capitale Sinferopoli, sono atterrati 13 aerei militari russi Il-76 ognuno con a bordo 150 paracadutisti per un totale di 2.000 militari.

Poco prima Kiev aveva denunciato la violazione del suo spazio aereo da parte di Mosca. Questa mattina, all’indomani dell’occupazione della sede del Parlamento della Crimea, miliziani filorussi avevano preso il controllo di due aeroporti: quello di Belbek, vicino a Sebastopoli, a pochi passi dal quartier generale della flotta russa in Crimea e di quello di Sinferopoli.
Immediata la reazione del presidente ucraino ad interim, Aleksandr Turcinov, che ha chiesto al leader russo Vladimir Putin di far cessare la «aggressione non dissimulata» in Crimea. In serata anche il presidente statunitense ha rilasciato una dichiarazione breve, senza accettare domande, in cui si è detto «preoccupato» dai movimenti militari russi, una «grave ingerenza» e se sarà confermato l’intervento militare «ci saranno conseguenze».
Immediata la risposta dell’ambasciatore russo all’Onu: qualsiasi movimento di truppe russe in Crimea sta avvenendo sulla base degli accordi in vigore con l’Ucraina sul dispiegamento di unità militari nella ex repubblica sovietica.

Yanukovich: «Crimea non deve separarsi». Un attacco quello russo che segue di poche ore una dichiarazione del presidente deposto Viktor Yanukovich, durante una conferenza stampa che ha tenuto a Rostov sul Don, nella Russia meridionale. «La Crimea deve rimanere parte integrante dell’Ucraina pur mantenendo legami con la Russia – ha detto Yanukovich – quanto sta accadendo è una reazione naturale a un colpo di stato attuato da banditi», ha aggiunto, chiedendo il rispetto dell’accordo che aveva firmato il 21 febbraio con i leader dell’opposizione e tre ministri europei […]

Il governo ucraino ha affermato che chiederà alla Russia l’estradizione di Yanukovich. Intanto continua la ricerca nel Paese dei fedelissimi dell’ex capo di Stato. La Procura Generale ucraina ha spiccato mandati d’arresto a carico di dieci esponenti del passato regime tra cui Viktor Pshonka, già titolare dello stesso ufficio giudiziario, gli ex ministri dell’Interno e della Giustizia, Valery Zakharchenko e Olena Lukash, come pure Andry Klyuev, a suo tempo responsabile dell’amministrazione presidenziale. Per tutti l’accusa è di concorso in strage, la stessa per la quale è ricercato l’ex presidente (fonte Repubblica).

 

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