Marò: dopo due anni nuovo rinvio
Il caso dei due marò italiani arrestati in India, dopo due anni, continua a destare polemiche. Due giorni fa il ministro degli esteri Emma Bonino ha incontrato in una sala di Montecitorio le mogli dei due marò, Vania Ardito e Paola Moschetti.
Si è trattato di un incontro formale a seguito della seduta tenutasi all’Aula della Camera, che ha salutato le signore con un lungo applauso. È di questi giorni la notizia che la Corte suprema di New Delhi ha rinviato ancora la decisione sui due marò, rimettendo al governo indiano e al Ministero della giustizia l’ultima parola sull’applicazione della legge antiterrorismo. La reazione di Roma a tale richiesta è stata dura e immediata e lo stesso ministro degli esteri Emma Bonino ha richiamato per consultazione l’ambasciatore italiano e il ministro della difesa Mario Mauro, che ha parlato di difesa da parte delle autorità indiane. Sembrerebbe un comportamento ambiguo e inaffidabile, quello delle autorità indiane; anche la Farnesina ha convocato con urgenza l’ambasciatore indiano. Il comportamento dilatorio delle autorità giudiziarie a due anni dall’incidente, avvenuto il 15 febbraio a Kochi quando Massimiliano Latorre e Salvatore Girolamo finirono nelle galere indiane con l’accusa di aver ucciso in uno scontro a fuoco due pescatori indiani, è assurdo. Anche l’Unione Europea si dice delusa rispetto alla decisione del rinvio, ribadendo che l’applicazione della legge antiterrorismo sarebbe inappropriata. La Bonino, indignata, ha ribadito che l’obiettivo principale dell’Italia resta quello di un rientro tempestivo e che la vicenda non è bilaterale, ma c’è un lavoro in crescendo da parte del governo per rafforzare le alleanze internazionali. Nella discussione di ieri davanti al giudice, il legale degli italiani, aveva chiesto il ritorno di Latorre e Girolamo in Italia, in attesa di un ulteriore chiarimento sull’iter processuale, con lo scopo di dare risposte effettive all’applicazione corretta o meno della legge indiana antipirateria.
Per dimostrare il loro sdegno nei confronti del nuovo rinvio a giudizio e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda e richiamare attenzione sul caso, le mogli dei due marò si sono presentate al Festival di Sanremo, in corso in questi giorni. Si sono presentate al termine della conferenza stampa tradizionale, nella sala del Teatro dell’Ariston, chiedendo a gran voce il ritorno dei loro mariti in Italia. Ospiti del Comune di Sanremo, a due anni esatti dal giorno in cui i due fucilieri vennero arrestati dalle autorità indiane, hanno anche preso parte a una manifestazione organizzata dal sindaco Zoccarato: è stata illuminata una fontana di giallo, il colore del battaglione San Marco, sullo sfondo di una scenografia in cui campeggiava la scritta “Marò liberi subito”.