Teatro: Chiedetelo a Pappagone
“Un compito arduo, commentare la Bibbia” – racconta Stefano Sarcinelli. E infatti lui e il suo Pappagone, in scena ancora fino al 16 febbraio alla Sala Moliere di Pozzuoli (NA) e dal 4 al 9 marzo al Teatro Ambra Garbatella di Roma, non ci pensano neanche. Rasentano le Sacre scritture con giocosa irriverenza, in un “One man show” che, non appena sembra aver svelato la propria fisionomia, rovescia le carte in tavola e ricomincia da capo.
Fa tutto e di tutto, Sarcinelli. Canta, quasi balla, cucina musica; ride e fa ridere, parecchio. E quando il pubblico finalmente prova ad accomodarsi nell’idea di essere al cospetto di un ottimo cabaret … ecco il colpo da maestro. Notevole e sorprendente, giunge l’eco del miglior Gaber. “Per fare la Genovese, ci vogliono gli amici, perché una genovese senza amici è come andare al cinema da soli … ” L’attore, con la complicità dei 4 musicisti con cui divide e moltiplica la scena, sale in cattedra. E racconta la storia di un neo disoccupato, di un nuovo ennesimo disperato che, appena perso il lavoro, cucina “la Genovese”, un piatto ricco di carne, olio, vino, calore e calorie, un piatto denso e pieno “da cucinare in una giornata vuota”. Dolorosa poesia allo stato puro, in un crescendo di emozioni che coglie lo spettatore piacevolmente impreparato. {ads1}
E dopo l’intervento dello Sponsor dello spettacolo, “Il Dottor Farlocco dei biscotti Farlocco”, demenziale mecenate di uno “spettacolino” riuscitissimo, una strana “natività” e il divertente tentativo di cucinare una canzone su misura per il fortunato di turno, preso in prestito dal pubblico, ecco che i protagonisti di quelle Sacre Scritture soltanto accennate (Dio e l’Uomo) si ricongiungono nella penombra del palco.
Chi è Dio, in fondo, se non un Padre. Un Padre come ogni padre, a cui rivolgersi con affetto e riconoscenza, osservando la realtà da un altro punto di vista per scoprirla ricca di significati altri, contraddizioni, giochi e tenerezze. La musica – che grazie ai bravissimi Principe & Socio M., Ugo Gangheri e Carletto De Gennaro la fa da padrone – sintetizza alla perfezione la tavolozza di ogni stato d’animo possibile, per noi, uomini, un po’ buffoni e un po’ divini.