Sochi 2014: sorprese in tutte le discipline
L’ ottavo giorno di questa edizione dei giochi olimpici invernali ci regale molti colpi di scena nelle gare serali: la Norvegia non solo non vince la staffetta femminile del fondo ma addirittura non sale nemmeno sul podio. Il vincitore di tutto nello skeleton, il lituano Martins Dukurs è argento preceduto dal russo Tretiakov. Come se tutto ciò non bastasse lo specialista del salto con gli sci, Noriaki Kasai è argento, alle spalle di Kamil Stoch, venti anni dopo l’altra medaglia conquistata alle olimpiadi di Lillehammer.
SCI DI FONDO– All’inizio della gara a staffetta 4x5km femminile i cronisti di SKY giocavano al toto squadre. La domanda era: se prendiamo le migliori atlete del mondo non norvegesi e ne facciamo un team unico riusciranno a vincere contro le scandinave? La domanda ovviamente non era peregrina visto il livello del quartetto schierato con le varie Bjoergen, Johaug, Jacobsen e Weng. Invece non c’è stato bisogno del toto squadre, forse è stato sufficiente il clima caldo di questi giorni, di cui le norvegesi si sono lamentate, ed il risultato è stata una sopresa totale con le favorite che arrivano quinte con quasi un minuto di distacco e non partecipano al rush finale con scatto a tre. L’oro va alle svedesi Anna Haag, Ida Ingemarsdotter, Emma Wiken e Charlotte Kalla, ormai una delle protagoniste di questi giochi olimpici, in quarta frazione. Prestazione memorabile quella dell’ultima frazionista che ha battuto in volata le concorrenti finlandesi e tedesche rispettivamente argento e bronzo. Il programma del fondo continua oggi con la 4x10km maschile.
SKELETON– Dopo aver vinto tutto, e noi siamo precisi, quando diciamo tutto vuol dire tutto, non per modo di dire, Martins Dukurs si deve accontentare dell’argento proprio nella prova olimpica di Sochi. Il lettone si presentava a questi giochi con 5 titoli europei e due titoli iridati appesi al collo, ed un dominio in Coppa del Mondo che dura da cinque anni ininterrottamente. Si sapeva che la nuova pista inaugurata proprio per i giochi avrebbe avvantaggiato i russi che in questo budello si sono potuti allenare molto più degli altri, come succede sempre del resto sia per motivi logistici che per motivi economici. Così come è accaduto nello slittino in cui i padroni di casa sono stati secondi solo ai tedeschi così nello skeleton i russi hanno fatto man bassa con tre atleti nelle prime sei posizioni ed anche se è arrivata una sola medaglia questa è d’oro e porta il nome di Alexander Tretiakov ultimo vincitore della sfera di cristallo prima dell’era Dukurs. Bronzo allo statunitense Matthew Antoine che riesce a tenere fuori dal podio l’altro Dukurs, Tomass, pure papabilissimo per una medaglia. Alla Lettonia non riesce la doppietta e noi evitiamo così di farci scavalcare nel medagliere anche dal minuscolo paese baltico.
SALTO CON GLI SCI– Chi è allora il personaggio di questa olimpiade? Bjoerndalen che vince un oro nel biathlon a 40 anni diventando il secondo atleta più vincente della staria dei giochi? Armin Zoeggeler che, anche lui a quarant’anni, becca la sua sesta medaglia in sei olimpiadi o il suo avversario di sempre, il russo Albert Demchenko che senza il palmares del nostro atleta comunque riesce a portare a casa un argento alla tenera età di 43 anni, mentre guarda le gare cui partecipa sua figlia ormai diciottenne? O il giapponese che ieri sera ha conquistato una medaglia d’argento nei salti dal trampolino grande? Noriaki Kasai è nato a Shimokawa nel 1972 e nella sua vita da atleta è stato campione del mondo di volo con gli sci, correva l’anno 1992, e medaglia d’argento nella gara a squadre alle olimpiadi del 1994 a Lillehammer, tanto per capirci. Queste prestazioni hanno la precedenza anche sull’impresa di Kamil Stoch che ieri si è appeso al collo il secondo oro di Sochi: come solo i maestri della disciplina hanno saputo fare si è laureato campione olimpico in entrambe le gare individuali. La Polonia è in delirio totale per il suo beniamino: ha compiuto alle olimpiadi ciò che il celeberrimo connazionale Adam Małysz realizzò ai Campionati del Mondo di sci nordico in Val di Fiemme nel 2003 (mentre Noriaki Kasai prendeva nelle stesse gare i due bronzi). Peter Prevc zitto zitto conquista il bronzo, che aggiunto all’argento della gara dal trampolino piccolo fa un discreto bottino per gli sloveni che nella gara a squadre hanno ancora da dire la loro: domani sera.