Sochi: la Fenninger è oro, la Riesch è nell’olimpo

Anna Fenninger, una delle sciatrici con più pressione mediatica addosso dell’intero circuito, vince il superG olimpico dando insieme alla Hosp, bronzo, una bella soddisfazione agli austriaci e garantendosi quantomeno un po’ di tranquillità fino al gigante in cui parte ancora tra le favorite. Maria Riesch, medaglia d’argento, raggiunge Deborah Compagnoni al terzo posto nella classifica all times dello sci alpino ai giochi olimpici; meglio della nostra Deborah e della tedesca solo Vreni Schneider e Janica Kostelic. 

Il superG odierno rientra nel novero degli spettacoli inediti: quando era ormai scesa Dominique Gisin, col pettorale numero 11, solo tre atlete erano arrivate al traguardo; la combinazione tra il difficile tracciato e la neve ha dato problemi enormi a tutte, comprese alcune delle veterane come la Goergl uscita di pista, ma compreso la stessa Riesch che se non avesse fatto un errore nella seconda parte della gara forse avrebbe conquistato un altro oro. Insomma all’inizio sembrava una evento che avrebbe dato possibilità a qualche outsider, un tipo di competizione che avrebbe potuto anche sorriderci….invece no. La più forti del circuito si sono fatte valere, chi più chi meno, e posti sul podio o a ridosso per atlete di secondo piano non c’è stato. Quarta è arrivata la Gut, il sorriso dello sci alpino, che se già era arrabbiatissima per il (bellissimo) bronzo in discesa crediamo che sarà furente dopo questo piazzamento; ha ancora il gigante a disposizione. Altra grande prova quella della Maze che finisce quinta e come sempre in questi casi meditava sulla vita al parterre col suo tranquillo sguardo omicida, per lei vale quanto detto per la Gut: ci riproverà martedì in gigante. Tina dall’alto del suo palmases olimpico già notevole ha intenzione di lasciare il segno, di più di quanto non abbia già fatto inteso. {ads1}

Le nostre Marsaglia e Merighetti sono tra le tante ad uscire dal tracciato, Nadia Fanchini e Verena Stuffer si piazzano in decima ed undicesima posizione, brave a rimanere in gara e nulla più purtroppo. Un piazzamento di questo livello non è certo cosa buona nè dal punto di vista del distacco, oltre il secondo e mezzo, nè se consideriamo i nomi delle atlete finite alle spalle delle nostre. La maggior parte di queste nemmeno le vediamo in gare di Coppa del Mondo. Come detto le vere speranze di medaglia nello sci alpino al femminile si chiamano Federica Brignone, questo l’avevamo messo nero su bianco. Speriamo solo che una nazione quasi a becco asciutto nel medagliere non carichi di responsabilità quei pochi atleti che ancora ci possono dare una medaglia soprattutto se del metallo più prezioso come la Brignone, la Moioli e i ragazzi del boarder cross che per ironia della sorte saranno tra gli ultimi a gareggiare. Domani il superG maschile con tanti dubbi sulla condizione della neve che per i nostri potrebbe essere un problema.

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