Corte di giustizia e abilitazione di avvocato in Spagna e Romania
L’esame di abilitazione nazionale per esercitare la professione forense è uno soglio difficile da superare, per questo aspiranti avvocati si recano in Spagna e Romania per eluderlo.
La via dell’abilitazione professionale all’estero è agevole in quanto dove non c’è alcun esame da sostenere. Tra questi Paesi la Spagna (scelta nell’83% dei casi) e la Romania (nel 4%). Ma il fenomeno assume proporzioni più grandi, infatti, sarebbero centinaia i cittadini italiani che ogni anno si recano all’estero per accedere alla professione forense. In numeri assoluti, su un totale di avvocati stabiliti pari a 3759, 3452 sono di nazionalità italiana. Gli Ordini forensi che contano il maggior numero di avvocati “stabiliti” di nazionalità italiana, iscritti nell’elenco speciale, sono Roma (1058), Milano (314), Latina (129) Foggia (126).
Da segnalare, inoltre, la pubblicità di agenzie, società, associazioni che “garantiscono” risultati immediati con messaggi ingannevoli tipo “diventa avvocato senza fare l’esame”, magari ad alti costi,promettendo assistenza al candidato nell’iter volto a ottenere il titolo abilitativo all’estero.
La Corte di giustizia interverrà giudicando se i professionisti che hanno acquisito la laurea in giurisprudenza in Italia, poi trasferitisi in Spagna o Romania per ottenere il titolo di abogado o avocato e poi tornare in Italia per poi chiedere la iscrizione “automatica” all’elenco speciale degli avvocati commettono un abuso del diritto UE.