I fiori delle “olimpiadi della polemica”
La Russia nella cerimonia di apertura delle ventiduesime olimpiadi invernali, si è illuminata dei colori dell’arcobaleno contro l’omofobia, la Germania però smentisce, assolutamente loro non l’hanno fatto per questa lotta, bensì era un omaggio per Monaco 72, mentre i greci dichiarano che i guanti da loro indossati con i colori della pace era proprio una protesta contro le leggi Russe.
Ma cosa ha scosso più di tutte la Russia? L’esibizione delle t.A.T.u. le due cantanti omosessuali che hanno cantato durante la cerimonia con il loro singolo “Not gonna get us”, tutto questo ha donato a Sochi 2014 il nomignolo di “Olimpiadi della polemica”. Il via ufficiale dei giochi è stato dato dal presidente russo che si è addirittura commosso durante l’inno. Per trentaduesima, dopo la Spagna e prima del Kazakistan, coperti dalle divise disegnate da Armani troviamo l’Italia che ha colpito per la sua semplicità, Armin Zoeggeler da bravo alfiere ha condotto il vessillo tricolore nella parata ed Enrico Letta, presidente del consiglio italiano dice : ” Sono qui perché l’Italia difende i diritti e il nostro tricolore è simbolo della lotta contro la discriminazione”. Ma è accaduta anche una cosa stranissima, cinque fiori che piano piano si sono allargati per formare i cerchi olimpici non hanno avuto successo perché uno è rimasto tale, donando a queste olimpiadi solo quattro cerchi, tra le opinioni pubbliche c’è anche chi pensa ad un brutto presagio. A chiudere ogni polemica le parole del presidente russo Vladimir Putin : “Lasciamoci alle spalle le polemiche e concentriamoci sullo sport”; infatti dopo quest’ultimo invito la Russia si è finalmente irradiata dello spirito olimpionico, ora sono gli atleti a doversi dar da fare e già li vediamo in competizione dal primo giorno con i cavalieri dello snowboard nella nuova specialità, lo slopestyle. Insomma da queste coloratissime olimpiadi che si stanno svolgendo nelle terre dei ghiacci possiamo aspettarci novità sia a livello sportivo che etico, potrebbe essere l’inizio di grandi cambiamenti per il popolo russo.