Sochi 2014 tra diritti TV e silenzio olimpico

Mancano tre giorni a Sochi, e le polemiche non tendono a diminuire, anzi! Siamo passati dagli attacchi terroristici, alla neve che dicono non ci sia, per arrivare agli attacchi politici passando da quelli sessiti. In una tale cagnara come potevamo esimerci, in qualità di patria dell’inciucio e dell’ inganno, dal fare la nostra porca figura? Potevano mancare polemiche e impicci?

Come succede per i grandi eventi sportivi, gli italiani si sono armati di santa pazienza fin da subito per capire dove poter guardare le gare e, come è successo per la ginnastica artistica poco meno di un anno fa, ecco che si è alzato il polverone sulla questione: RAI sì o RAI no? Proprio in questi giorni il vice direttore generale della RAI, Antonio Marano, ha provato a dire la sua , in modo pungente, contro gli accordi stretti tra il Coni e Sky per la trasmissione delle Olimpiadi Invernali. Ecco le parole rilasciate per La Gazzetta dello Sport:”Sbaglia chi dice che Sky è la casa dello sport. Sky è l’attico, noi siamo il condominio”. La risposta, del Presidente del Coni Giovanni Malagò non si è fatta attendere: “La verità è che se non ci stava l’attico non si vedeva nemmeno un fotogramma delle Olimpiadi. Sky ha tirato fuori 155 milioni di euro per i diritti di Londra 2012 e Sochi 2014, e qui ci ha addirittura garantito la visione in chiaro, attraverso il Canale Cielo”. Giovanni Malagò ha, poi, puntualizzato: “Non sono bravi, sono fenomeni. E bisogna dir loro grazie tutta la vita”.
Ecco, allora, dove e come potremmo vedere le gare, o provarci almeno. Cielo prevede la copertura integrale delle cerimonia di apertura e di chiusura dei Giochi, e delle principali gare, con un occhio di riguardo sulle sfide degli azzurri. Inoltre, ogni giorno non mancheranno appuntamenti in studio con ospiti ed atleti per commentare gli eventi del giorno, per parlare di ciò che accadrà in gara e in pista e per lanciare gli highlights delle gare disputate. Il programma olimpico prevede 15 discipline per 98 medaglie da assegnare: Biathlon (11), Bob (3), Combinata nordica (3), Curling (2), Freestyle (10), Hockey su ghiaccio (2), Pattinaggio di figura (5), Pattinaggio di velocità (12), Salto con gli sci (4), Sci alpino (10), Sci di fondo (12), Short track (8), Skeleton (2), Slittino (4), Snowboard (10). {ads1} Come sempre, il tutto si chiuderà con la finale maschile di Hockey su Ghiaccio in programma l’ultimo giorno insieme alla gara più difficile e stancante, i 50 Km di fondo maschile a tecnica libera. Niente da fare, quindi, per la RAI, almeno per le Olimpiadi, perché nel frattempo si è aggiudicata i diritti delle Paralimpiadi, che si terranno sempre a Sochi ma dal 7 al 16 marzo, e, cosa ben più importante, le Olimpiadi Estive di Rio 2016. Ringraziando (il) Cielo, continua il conto alla rovescia in attesa del 7 febbraio.

 

Come se non bastasse, a remare un po’ contro a tutti questa volta, non solo agli italiani, è il classico silenzio olimpico che, com’era successo per Londra 2012, è tornato all’attacco. Iniziato alla mezzanotte del 29 Gennaio, durerà fino alla mezzanotte del 26 febbraio. In questo periodo gli sponsor non potranno utilizzare in alcun modo le immagini degli atleti, fare operazioni di marketing, post o tweet riguardanti i loro atleti e il loro brand. Legge da seguire: la numero 40 da accettare secondo i criteri di eleggibilità stabiliti dall’IOC (Comitato Olimpico Internazionale).
“To be eligible for participation in the Olympic Games, a competitor, coach, trainer or other team official must comply with the Olympic Charter, including the conditions of eligibility established by the IOC, as well as with the rules of the IF concerned as approved by the IOC, and the competitor, coach, trainer or other team official must be entered by his NOC.
The above-noted persons must:
– respect the spirit of fair play and non violence and behave accordingly;
– respect and comply in all aspects with the World Anti-Doping Code.”  

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