Milano e Brindisi a tutto gas

Terza di ritorno in legabasket con Milano e Brindisi in fuga a quota ventisei, grazie all’imprevisto scivolone di Cantù sconfitta a sorpresa a Pesaro. Cade anche Roma alla quarta sconfitta interna a ferma a quota ventidue insieme a Siena sconfitta a Bologna sulla cui panchina esordiva Giorgio Valli.

Terza di ritorno in legabasket con Milano e Brindisi in fuga a quota ventisei, grazie all’imprevisto scivolone di Cantù sconfitta a sorpresa a Pesaro. Cade anche Roma alla quarta sconfitta interna a ferma a quota ventidue insieme a Siena sconfitta a Bologna sulla cui panchina esordiva Giorgio Valli. In questa fase della stagione sconfitte impreviste o passi falsi interni potranno essere decisivi nella costituzione della griglia playoff, che vedono Milano in pole-position dopo la settima vittoria consecutiva. Le scarpette rosse hanno liquidato la Pasta Reggia Caserta (61-43) con una difesa ossessiva frutto di rotazioni scientifiche e di una freschezza atletica che coach Luca Banchi sta gestendo nel migliore dei modi. Nonostante l’assenza di Hackett e le basse percentuali Gentile (14p) e Langford (12p) hanno scavato il solco che ha incanalato il match su i binari di sicurezza evitando a Caserta (nessun uomo in doppia cifra) la benché minima possibilità di reazione, nonostante l’impegno casalingo di Eurolega che di fatto non ha lasciato tracce sulle tossine di un Armani sempre più accreditata nella corsa tricolore. Bene anche Brindisi, corsara a Cremona (53-64) grazie ad una prova maschia e di grande intensità difensiva che ha tenuto la Vanoli a soli 5 punti nel secondo quarto chiuso sul (22 a 31) con un super Bulleri in gran spolvero (12p e 100% dal campo)e decisivo nell’allungo che ha indirizzato il match. Cremona ha provato a reagire con le fiammate di Jackson (17p) e le sportellate di Rich (11p e 8r), riuscendo nel finale a riaprire un discorso che sembrava chiuso, ma Dyson (17p) e Snaer (10p) hanno alzato il ritmo imponendo le giocate decisive consacrando Brindisi nell’Olimpo del Basket che conta. {ads1}Occasione persa per Cantù che lascia momentaneamente la vetta, cedendo di misura a Pesaro (82-79) dopo quaranta minuti di equilibrio perfetto. Decisivi per coach Dell’Agnello Anosikee (25p) e Turner (19p) in campo per quasi tutta la gara, mentre Cantù oltre ai soliti noti Ragland (18p) e Aradori (12p) ha avuto poco o nulla da Jenkins e Leunen, fallosi e autori di un disastroso -18 di valutazione, cosa insolita per due giocatori affidabili e dal rendimento garantito. Disastrosa sconfitta interna per L’Acea Roma contro la Sidigas Avellino (72-80), frutto di un approccio sbagliato e di un primo tempo difensivamente scandaloso chiuso sotto di quattordici, a cui si è aggiunta una forsennata rimonta che i capitolini hanno pagato nel finale dove Avellino ha gestito con più lucidità i possessi decisivi ispirata dal duo Lakovic (13p) e Dragovic (10p) contro cui poco ha potuto una Virtus confusa e appannata in attacco con i soli Goss (26p) e Hosley (20p) in grado di incidere in attacco. Risorge Bologna che un match tiratissimo e poco spettacolare regola di misura Siena (57-54) regalando la prima vittoria all’esordiente coach Valli che mette nei guai una Montepaschi sempre più orfana di leadership. Assente Walsh e con un Hardy non ispirato, i felsinei si sono aggrappati alle prove di orgoglio di Casper Wade (17p) e Brock Motum (15p) decisivi nel finale insieme alle due triple di Matteo Imbrò, con Siena aggrappata all’estro di un Erick Green (13p) predicatore nel deserto, e poco supportato da un inguardabile Carter e da un impreciso Haynes (8p con 3/13 dal campo).

Momento no anche per Sassari, calo fisiologico previsto dovuto agli impegni di Eurocup giunti ad una fase cruciale, che cede in malo modo a Pistoia senza mai essere entrata in partita (81-69) travolta dalle ottime percentuali dal campo degli uomini di Moretti cha hanno chiuso con oltre il 50% dai 6,75 contro un modesto 25% degli isolani orfani di Marques Green (in campo solo 4 minuti) e Drew Gordon, assenze che hanno inciso nelle rotazioni al cospetto di un avversario affamato di vittoria. Sugli scudi i soliti Johnson (20p) e Wanamaker (15p) a cui si è aggiunto un indemoniato Cortese (15p con 3/5 da tre), dall’altra parte poco o nulla a parte Caleb Green (12p) e Thomas (12p) gli ultimi a cedere e ad evitare l’umiliazione.

Seconda sconfitta consecutiva e capitombolo interno per l’Umana Venezia, con Crosariol all’esordio, sonoramente sconfitta dalla Cimberio Varese (77-93) che ha ritrovato fiducia e intensità grazie ai suoi talenti che per la prima volta hanno tutti recitato degnamente la loro parte, con un Banks (25p) stellare coadiuvato da Clark Ere e Polonara tutti autori di una prova maiuscola. Per coach Markovski un attimo di appannamento di Smith (9p)con rotazioni ristrette frutto di una panchina che ha visto nel solo Rosselli (16p) un valido sostituto in grado di reggere il campo . Per chiudere Reggio Emilia ha superato senza grandi intoppi la resistenza di Montegranaro (89-80), inchinatasi di fronte alla prova di un Kaukenas d’annata (24p e 10/15 dal campo) affiancato dai tre yankee e Andrea Cinciarini tutti in doppia cifra, contro i quali poco hanno potuto l’altro Cinciarini (21p) e un insolitamente appannato Mayo (11p). Nel prossimo week end andranno in scena le Final Eight di coppa Italia, classico appuntamento di metà stagione che vedrà in scena al Mediolanum Forum di Assago le migliori otto formazioni del girone di andata. Questi gli accompiamenti: Milano- Sassari, Cantu’-Reggio Emilia, Brindisi-Venezia e Siena-Roma, e mai come quest’anno l’incertezza regnerà sovrana.

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