Cade Roma, Milano passa a Varese
Seconda di ritorno in legabasket con Brindisi, Milano e Cantù in vetta a quota ventiquattro, seguiti da Roma e Siena a una lunghezza e Sassari solitaria a quota venti. Equilibrio e scontri al vertice ogni settimana possono far pendere la bilancia da una parte e dall’altra e la differenza canestri al vertice
Seconda di ritorno in legabasket con Brindisi, Milano e Cantù in vetta a quota ventiquattro, seguiti da Roma e Siena a una lunghezza e Sassari solitaria a quota venti. Equilibrio e scontri al vertice ogni settimana possono far pendere la bilancia da una parte e dall’altra e la differenza canestri al vertice potrebbe giocare un ruolo decisivo in caso di parità.
Nel big match del PalaPentassuglia Brindisi ha sconfitto Roma (72-62) in un match equilibrato nei primi venti minuti e deciso nel finale da un ultimo quarto in cui gli uomini di Bucchi hanno tirato meglio dal campo costringendo Roma a basse percentuali complice una situazione ambientale rovente che di certo non ha favorito i capitolini. Decisivo nel finale Miroslav Todic (13p) sugli scudi nei minuti finali e sesto uomo di lusso, mentre in casa Acea oltre al solito Baron (15p) sono mancati all’appello Hosley (4p) e Taylor (5p) completamente fuori partita e incapaci di incidere in attacco. Brindisi ribalta anche la differenza canestri (alla’andata Roma aveva prevalso 67-59) e si gode in condominio la vetta, affiancata da Cantù che al Pianella si è sbarazzata di Sassari (99-95) in un match spettacolare di altissimo livello dove gli attacchi hanno di gran lunga prevalso su due delle migliori difese del campionato. Ragland (24p)e Aradori (15p) autori di un ultima frazione perfetta hanno fatto la differenza contro un indomito Banco Sardegna trainato dal nuovo innesto Gordon (26p con 11/14 dal campo) e i soliti Caleb Green (22p) e Drake Diener (19) a cui è mancato un Thomas a bocca asciutta e una panchina che si espressa solo a sprazzi. L’impresa della settimana l’ha compiuto la terza capolista Milano, espugnando Varese nel derby d’Italia (71-76) nel posticipo di lunedì sera, grazie ad un secondo quarto chiuso 32-20 che ha di fatto ribaltato un inizio equilibrato. Varese ha fatto esordire Linton Johnson, centrone proveniente da Sassari, per aumentare l’intensità sotto le plance e supportare Polonara, innesto importante per salvare una stagione compromessa, ma si è imbattuta in una Milano straripante e in totale fiducia che con Hackett (11p), Langford (16p) e un reattivissimo Melli (11p) ha gestito il vantaggio da grande squadra dimostrando di avere tutti i requisiti per arrivare in zona tricolore, dopo diciotto anni di astinenza. Vittoria di misura di Siena contro la Grissin Bon Reggio Emilia (65-55), dopo due quarti pessimi e un intervallo chiuso a meno nove tra i fischi del PalaEstra. Nella ripresa Reggio Emilia si è intimorita ed Erick Green (16p) si è ricordato di avere dei punti nelle mani incanalando il match nei binari giusti, chiudendo agevolmente la gara. Lungo doverosissimo applauso all’ex professor Kaukenas (15p), eroe di quattro stagioni indimenticabili e mai dimenticato dal pubblico mensanino. Scivolone inaspettato quello di Venezia, che resta a quota diciotto, sconfitta sul filo di lana a Porto San Giorgio (73-72) contro la Sutor di coach Recalcati, giunto alla cinquecentesima vittoria in serie A, frutto di una grande prova corale e di sacrificio dopo cinque sconfitte consecutive. Decisivo il solito Mayo (23p) autore insieme a Skeen (13p) della mini-rimonta del terzo quarto che ha riaperto una gara che Venezia stava gestendo agevolmente, ma che non ha mai definitivamente chiuso complice un appannamento generale dopo diverse gare a giri elevatissimi.
Crisi nera in casa Granarolo dopo l’ennesima sconfitta interna contro Cremona (85-90) e conseguente esonero di coach Luca Bechi a cui subentrerà l’esperto Giorgio Valli. Partita subito in salita con gli uomini di Pancotto a gestire il ritmo con gli ottimi Jackson (23p) e Spralja (24p) e un ottimo approccio di squadra, mentre i felsinei si appoggiavano totalmente all’estro di un immenso Walsh (33p e 40 di valutazione) senza la benchè minima idea di squadra, rendendo disperata una rimonta contro un avversario di talento inferiore. Successi in casa per le due campane che raggiungono l’ottava e ultima posizione utile per i play off a quota sedici: Caserta si sbarazza agevolmente del fanalino di coda Pesaro (100-88) dopo tre quarti battagliati e l’allungo finale nell’ultimo pirotecnico quarto (35-28) ispirato dall’ottimo Tommasini (17p) e dal solido pacchetto yankee tutto in doppia cifra. Pesaro ha innestato Perry Petty (14p) attesissimo nuovo play e ultima carta inserita per una salvezza che, con le vittorie di Montegranaro e Cremona, appare sempre più lontana. Avellino ha avuto la meglio su Pistoia (75-70) allungando nel terzo quarto chiuso a più dieci e smorzando la rimonta toscane nel finale grazie all’ottima gestione di Cavaliero (13p) e Lakovic (12p) abili a dettare i ritmi contro le scorribande offensive di Wanamaker (16p) e Johnson (18p). Nessun big match nel prossimo turno con Milano che ospita Caserta, Cantù in trasferta a Pesaro, Brindisi a rischio nella tana di Cremona, e Roma pronta ad inseguire la vetta in casa contro Avellino.