Capitolo 33: sarà Federer vs Nadal
Sarà ancora una Federer contro Nadal. La sfida cult degli ultimi anni si ripeterà agli Australian Open edizione 2014. E’ cult, non è la più longeva – quel primato spetta alla coppia Djokovic-Nadal che è stata in sfida 39 volte – ma per motivi legati alla sfida tra stili è senza dubbio la più significativa. 32 scontri, 22 successi per lo spagnolo e 10 per lo svizzero.
Si sono affrontati in 8 finali di grande Slam spesso da numero 1 e 2 del mondo, stavolta sarà semifinale. I due arrivano da vittorie diverse: sembrava più difficile il cammino di Roger che doveva vedersela con Murray anzichè quello Rafael che era opposto a Dimitrov, ma complice la pessima tenuta in campo post-infortunio dello scozzese e la qualità mostrata dal bulgaro, è stato il maiorchino a rischiare di non passare il turno. “Ci sono cose che non imparano in palestra”: a dirlo è stato Novak Djokovic che dopo la sconfitta bruciante contro Stan Wawrinka ha fatto mea culpa, e ha esppresso una riflessione che dà ragione allo spirito di Nadal che pur giocando un tennis poco incisivo con la pazienza dei più tattici predatori sa aspettare che la sua preda si stanchi per contrattacare. Lacrime per Grigor Dimitrov a fine gara, lacrime amare perchè il bulgaro i suoi due set point li ha sprecati malamente. Arteficie del suo destino, non asaputo approfittare di un Nadal sottotono (probabilmente a causa di una ferita alla mano sinistra) ma ci vuole esperienza per imparare a gestire situazioni delicate in grandi eventi. Dopo un ora e mezzo di dominio il ragazzo di 22 anni, numero 22 dell’Atp doveva farsi trovar pronto. In questo deve prendere appunti dal maestro Nadal che ha chiuso con complicità della fortuna: 3-6, 7-6, 7-6, 6-2 .
Murray in carriera per 7 volte aveva recuperato uno svantaggio di due set, ma in questa occasione la sua condizione di forma fisica non lo ha permesso. Un match non troppo faticoso, sarebbe stato l’ideale per Roger che per tutto il torneo ha provato a risparmiare energia su ogni scambio e applicarre le regole Edberg sotto rete. Nei primi due set ci era anche riuscito, ma il terzo ha spostatol’asse al Tie-break. Quì partono bene e aggressivi entrambi. Il primo minibreak è in favore di Roger su un gratuito dello scozzese (3/2). 3 grandi difese che testimoniano una condizione fisica brillante dell’elvetico e si raddoppia il distacco: 4/2. Torna in corsa con un recupero Murray 4/5, ma arrivano 2 match point contro, ma Andy è bravo a mettere l’avversario all’angolo sul suo rovescio in stile Nadal. Parità raggiunta. Troppo passivo Roger e per lo scozzese sul 7/6 c’è il primo setpoint: scappa il dritto, siamo sul 2 a 1 e si riaccende la speranza per il britannico. Una partenza disastrosa di Roger sotto 0/30 al primo game del quarto. Calo vistoso dell’ex numero Uno del mondo e tanti gratuiti, ma anche il giocatore in rientro sui campi dopo il lungo stop non fa meglio dello svizzero. Sul primo turno di battuta di Andy si arrivano a giocare scambi da 22 colpi, si giunge alla alla decima DEUCE e bisogna salvare ben 6 palle break. Tutto procede così e si assiste a una serie di game tiratissimi, fino a una copia del precedente 0/40 sul 3/4 per Murray. Stavolta perà Roger è più efficace e strappa il servizio. Può servire per il match, da quì si seguono: un eccezionale dritto in corsa, un bel passante che supera Federer a rete, poi il ritmo si inverte e c’è lo smash di Roger, una coraggiosa seconda vincente svizzera, prima di giustezza vincente a cui ne fa seguito un’altra. Game, set, match per Federer, siamo al Capitolo 33 e ci si aspetta una partita “epica e brutale” secondo le parole usate da Federer a fine gara. E lo svizzero sa bene che i numeri e precedenti non sono dalla sua, ma anche Rafa non è apparso lo schiacciasassi di sempre.
Il tabellone femminile è più ‘ballerino’. Nessuna delle favoritissime si giocherà il titolo dato che è uscita anche la detentrice: Vika Azarenka. Sotto gli occhi del suo estroso fidanzato, il rapper americano Redfoo, la bielorussa ha tradito le aspettative e ha lasciato l’iniziativa del gioco ad un’attentissima Radwanska che con parsimonia ha dosato le forze e fatto il colpaccio. Dritto che non funzionava per Vika, mentre era sempre giusta la combinazione a rete voleè stretta in diagonale per la polacca che si è conquistata in questo modo due punti decisivi del match in due momenti salienti. 6-1, 5-7, 6-0. Dop 7 sconfitte Agienszka Radwanska riesce ad addomesticare il gioco di Vika. La debolezza dei suoi servizi è graziata dalla pessima prestazione dell’avversaria che decisamente non era in giornata. Ora, anche visto le grandi assenze, può sognare un titolo a cui non è mai stata tanto vicina, prima però cè lo scoglio Dominika Cibulkova.
L’altro quarto si è concluso con una vittoria schiacciante e senza storia, proprio della giocatrice slovacca che ha massacrato ai punti una Halep che è completamente in confusione per tutta la durata del match che si è chiuso: 6-3, 6-0. La giocatrice rumena che ha fatto molto parlare di sè per aver scalato, dal 2009 a oggi, più di 200 posizioni nel ranking, a detta sua grazie alla riduzione del seno, non nuovissima nel circuito ha come alibi la poca esperienza agli appuntamenti importanti. La giornata di ieri definisce le semi-finali, nel tabellone maschile si affronteranno Wawrinka – Berdych e Federer – Nadal e in quello femminile si daranno battaglia Na Li vs Bouchard e Radwanska vs Cibulkova.