1,243 immobili e 2 miliardi nascosti al fisco
L’evasione fiscale è una vera e propria piaga, molto fedele alla nostra società. Quando poi è operata da persone alle quali il denaro non manca questa suscita ancora più scalpore e, perchè no, molta rabbia. Ultimo caso lampante di denuncia per fuga dal fisco con cornice il nostro Paese, Roma nello specifico, è stato quello con l’imprenditrice Angiola Armellini come protagonista
Armellini è il nome della famiglia di imprenditori romani considerati, un tempo, i re dell’immobile. Angiola è la figlia di Renato Armellini, morto per un infarto nel 1993 il quale, negli anni del boom economico, fu tra gli imprenditori immobiliari più influenti. Il vizietto di evadere il fisco è comunque un elemento ricorrente nella ricca famiglia; Angiola lo avrà sicuramente ereditato dal papà, che finì in numerose inchieste per bancarotta e truffa. La rampolla ha quindi contribuito a mantenere viva la “tradizione” familiare, considerando che, nella giornata di lunedì, è stata denunciata per aver nascosto al fisco 1,243 immobili, evadendo tasse su 2 miliardi di beni. Questa però è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nel 1991 Angiola, il padre e la sorella Francesca, erano rimasti coinvolti in una frode fiscale e falso bilancio per oltre 500 miliardi di lire e nel 1996, questa volta insieme all’ex marito Alessandro Mei, in una bancarotta fraudolenta da 200 miliardi di lire. {ads1}
I 1,243 immobili, tra alberghi e case private, sono ubicati per la maggior parte a Roma, ma intenstati a soggetti giuridici di diritto estero. La procura ha inoltre rilevato come la donna fosse “amministratrice di fatto” di un’articolata struttura societaria con sede a Lussemburgo, della quale non ha dichiarato ricavi per circa 190 milioni di euro. Dal 1999 al 2010, la Armellini risultava risiedere nel Principato di Monaco, quando invece continuava ad abitare nella residenza di famiglia all’Eur.
Assieme a lei sono state denunciate altre undici persone, tutte accusate di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. L’indagine, come ha spiegato il colonnello del Nucleo Tributario Paolo Borrelli, è durata un anno e mezzo; in effetti, per trovare un filo conduttore tra così tante proprietà e un’altrettanta quantità di denaro, lavoro e tempo sono stati necessari.