Lazio, piano emergenza immobiliare

Lottare per una casa, da sempre una formula poco felice per chi da anni cerca di ottenere una degna sistemazione per se e la propria famiglia; anni di lotte, sit-in di protesta e rabbia che spesso hanno portato i diretti interessati a dichiarare non solo la loro impotenza frustrata, a fronte di diritti calpestati, ma anche delusione nei confronti di chi dovrebbe occuparsi del problema e semplicemente lo ignora.

Questo uno dei principali motivi per cui la Regione Lazio, in data 14 gennaio 2014, ha ritenuto opportuno approvare un piano regionale per l’emergenza abitativa al fine di recuperare il patrimonio immobiliare pubblico, iniziando da quello locale e sostenendo la rigenerazione urbana; si è parlato inoltre, dell’acquisizione degli immobili privati a prezzi calmierati con lo scopo principale di far ripartire il mercato e dare un contributo concreto a chi da anni chiede a gran voce di essere ascoltato.
Nel documento deliberato dalla Giunta Regionale su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture, Politiche Abitative ed Ambiente (per chi volesse, il documento è qui http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_news/Piano_Straordinario_Emergenza_Abitativa.pdf) si legge che dopo un’attenta considerazione dello stato di grave criticità della situazione abitativa, con punte emergenziali soprattutto nell’ambito di Roma Capitale e nelle zone ad alta tensione della città, si è ritenuto necessario mettere in atto una serie di misure volte a rendere maggiormente fruibile il patrimonio immobiliare (già esistente o da acquistare); il principio alla base della delibera è legato al bisogno di rifondare l’urbanistica locale, di cui negli ultimi anni ci si è interessati poco.

Le risorse per la realizzazione del programma verranno reperite fra le competenze residue del “Fondo Globale Regioni Edilizia Sovvenzionata” (fondi ex Gescal), di cui l’80% sarà destinato all’attuazione del Programma per l’Emergenza Abitativa per Roma Capitale. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera inizierà dunque la concreta valutazione degli immobili presenti sul territorio e delle reali e più urgenti situazioni di disagio da estinguere. <<Una risposta seria e innovativa all’emergenza casa che affligge in particolare la città di Roma – ha detto il vicepresidente della Regione, Massimiliano Smeriglio – un modo per favorire la rigenerazione urbana senza ulteriore consumo del territorio>>. Più case meno disagi quindi, in una Regione che vive più di altre la realtà disarmante dell’emergenza abitativa.

 

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