Fra pioggia e fuoco Seppi cede le armi

Prima troppo caldo, poi brutto tempo e pioggia. L’alta temperatura fa andare fuori giri il nostro Seppi che non bissa l’impresa del primo turno, ma non è l’unico ad aver faticato oltre misura. Il secondo turno degli Australian Open è in balia degli umori del clima. Molti i match che sono slittati o che sono stati sospesi

. A inizio della quarta giornata il caldo record ha fatto registrare 40 gradi di media e un picco di 44° con temperature che non si sfioravano da oltre un secolo, e poi a seguire è arrivata un pò pioggia. Tutto fermo eccetto che nei campi principali, quello della Rod Lever Arena e dell’Hisense Arena, che sono stati coperti in mezzora e che hanno solo posticipato i match in tabellone.

 

Allo start della giornata infuocata Maria Sharapova: la siberiana se l’è vista davvero brutta perchè è riuscita a qualificarsi solo dopo una battaglia di ben 200 minuti contro l’altoatesina Karin Knapp. Un avversaria informissima, il caldo torrido e una condizione non delle migliori hanno fatto arrivare la siberiana a giocarsi il match ad oltranza. Finisce 10 a 8 per Masha che ha dato segnali incoraggianti migliorando la sua percentuale  di prime e diminuendo il numero dei doppi falli. La sconfitta è uscita fra gli applausi del pubblico che ha apprezzato la determinazione e il tennis che hanno fatto vacillare Maria. E non c’è che dire la Knapp è andata davvero a un passo dal successo: ha annullato due match points in momenti delicati ed ha sciupato scioccamente i buchi neri della russa. Va allo stesso modo anche la Suarez Navarro che ha portato la Voskoboeva 8-6 al terzo. Avanti nel tebellone femminile anche Radwanska che ha sbolognato la Govortsova in due set e la Wozniacki che si è aggiudicata il passaggio contro l’americana McHale in 3 set chiudendo l’ultimo punto con una inusuale e non congeniale, per lei, bella discesa a rete. Bene anche Azarenka, Kerber e Stosur, giocatrice di casa, che procedono senza intoppi.

Il dispiacere della giornata australiana nella notte italiana è tutto azzurro: Fuori Camila Giorgi e Andreas Seppi. L’azzurra continua a tirare a tutto braccio, ma la percentuale di rischio è troppo alta davvero: 73 errori non forzati al termine della gara con Alize Cornet sono la sintesi del match che si è chiuso in 3 set: 6-3, 4-6, 6-4 a favore della francese. Seppi, probailmente provato dalla stanchezza non è riuscito a mantenere la concentrazione fino all’ultimo punto o forse il suo avversario, Donald Young, è stato sempicemnte più cinico, fatto sta che il quinto set stavolta è stato fatale. Un match dall’andamento altalenante come indica il punteggio: 6.4, 2-6, 6-3, 4-6, 7-5.  Seppi perde il primo, si rifà nel secondo, riabassa gli standard nel terzo e si rimette in carreggiata dopo l’interruzione al quarto set. Per uno che è abituato a giocare le partite al quinto quasi si pensava ce la potesse fare, ma non ne aveva più Andreas. L’ultimo set è stato tutto in recupero, si è fatto brekkare sul 4 pari, poi ha recuperato il break per riperderlo immediatamente. Sotto 6-5 è stato sempre col fiato sul collo, ma l’americano è stato più deciso, meno falloso e più lucido. Siamo nele mani di una energica Pennetta e di un imprevedibile Fognini, gli italiani ancora in lotta. Fabio e Andreas sono alla fine simili su una cosa: la gara va complicata e se qualche vota va male altre volte va bene. Ieri Fognini contro Nieminem ha fatto tutto da sè. Ha superato il finlandese in 4 set, ma ha dato l’impressione di poter decidere in ogni istante di poter vincere o perdere. Nervoso a inizio gara, è dovuto andar sotto 3 a 0 per capire che doveva iniziare a fare qualcosa. Ora se la vedrà con Querrey e su di lui che non era mai approdato a un terzo turno su questi campi la pressione aumenta, tutti sperano che inizi a gestirla meglio e senza arrivare e rischiare necessariamente al quinto set come piace fare a Seppi. Ha fatto tutto in soli due set invece la brindisina che ha battuto Monica Puig e che beneficerà dell’inaspettata caduta di una delle teste di serie che erano sul suo cammino. Petra Kvitova si è arresa al secondo turno di fronte alla tailandese bimane Kumkhum. Non c’è niente da fare l’unica certezza del tabellone rosa è sempre Serena che contiua a mietere vittime, ultima della lista, la slovacca Dolonc.

Nessun problema di lucidità per Roger Federer che ha dato spettacolo. Contro lo sloveno Kavcic non c’è stata storia e lo svizzero ha mostrato un tennis da antologia che ha spinto lo stesso avverario ad alzare le braccia al cielo in esultanza per un game portato a casa. Una lieve flessione nel terzo, perchè anche se si gioca al coperto e non sul terreno infuocato, Roger ha comunque la sua veneranda età. La paratica è stata sbrigata agevolmente di fronte agli occhi soddisfatti del coach Edberg che sta invitando il il ‘regale’ discepolo a scendere più spesso a rete. Neanche a dirlo per Nadal meno spettacolo, ma ancor meno fatica: vince facilmente con un avversario molto giovane dalle buone potenzialità. Troppo presto per esprimere un parere sul talentuoso diciasettenne Thanasi Kokkinakis, promessa del tennis australiano che, bloccato dall’imbarazzo nel ritrovarsi di fronte un mostro sacro, si è fatto vedere troppo impacciato. Stessa storia nomi diversi per il capitolo Djokovic che ha battuto l’argentino Majer con questo score: 6-0, 6-4, 6-4.

Se terra infuocata e pioggia daranno tregua i giochi riprenderanno, certo è che L’Open australiano 2014 assomiglia un pò a Wimbledon.

 

 

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