Svolta delitto Caselle: il killer confessa
Il delitto di Caselle, che in questi giorni ha caratterizzato i notiziari di cronaca, finalmente ieri è arrivato ad una svolta. Il killer ha confessato. I carabinieri hanno fermato, quello che sarebbe il presunto assassino della strage che ha visto la morte di tre persone.
Si tratterebbe del torinese Giorgio Palmieri, di 56 anni, pregiudicato e autore della strage fino ad ora rimasta senza un colpevole. Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri del nucleo investigativo di Torino, con la collaborazione dei carabinieri dei Ris e con la direzione della procura di Torino. Dunque come inizialmente sospettato si trattava di un vero e proprio omicidio e il figlio, tra l’altro con alibi, inizialmente sospettato era, invece, innocente. Nonostante fosse stato interrogato dagli inquirenti e avesse poi confermato il suo alibi, si era in un primo momento sospettato di lui. A scoprire i tre corpi, del padre della madre e della nonna di Maurizio Allione, era stato un amico ventinovenne del ragazzo allarmato da Allione che non riusciva a mettersi in contatto con i genitori e che, al momento dell’omicidio, non era in zona.
La svolta è arrivata ieri. Il killer fermato è il convivente dell’ex domestica di Allione , che ha confessato il triplice omicidio. Anche la posizione dell’ex domestica di casa Allione è al vaglio degli inquirenti. Sembrerebbe che il movente del triplice omicidio sia stata l’idea della “rapina”. Il procuratore della Repubblica di Torino ha infatti confermato l’ipotesi della rapina. Palmieri si era recato a casa Allione, con lo scopo di rubare alla famiglia, dove fino a qualche mese prima aveva lavorato la sua convivente come domestica. Dalla villetta ha portato via 100 euro. Palmieri, inoltre, con la famiglia Allione aveva un debito di 500 euro e si sarebbe procurato il tagliacarte prima ancora di recarsi nella villetta della strage, anche se sostiene, ma tutto ciò sarà da constatare, che non fosse premeditato. L’arma del delitto ancora non è stata trovata. L’assassino si è detto sconvolto e “provato” dalla confessione del triplice omicidio, ma al contempo “sollevato”. Per risolvere il caso è stato fondamentale il contributo alle indagini del figlio e nipote delle vittime della strage Maurizio Allione, lo ha affermato il tenente del Nucleo investigativo dei carabinieri di Torino, Domenico Mascoli.