I Simpson: dopo i 25 anni di show indossano la rivoluzione sessuale di AleXsandro Palombo
E pensare che Matt Groening, probabilmente, tutto voleva meno che disegnare una nuova tradizione per gli Stati Uniti d’America! È buffo infatti pensare che I Simpson, nell’ottica della loro ideazione, nascano come parodia satirica della società e dello stile di vita statunitensi, ovvero come show umoristico di molti aspetti della condizione umana, così della cultura, della società in generale e della stessa televisione…per poi diventare, lungo un asse temporale di venticinque anni, una satira che potremmo definire ormai tradizionale, affezionata ed accettata.
Infatti, complice la diffusione ampia della fiction nei continenti, la Famiglia Simpson supera ormai di gran lunga lo stereotipo statunitense puro e fa della gialla Springfield la cittadina forse più famosa del mondo, nella quale si concentrano i tratti di un uomo sempre più universale. Da quando i suoi Simpson si sono istituzionalizzati infatti, è toccato a Groening lavorare sugli schemi della sua satira e del paradosso della sua sitcom, cui non è mai mancata la tenerezza di una morale, che piace proprio perché mai ammantata di bigottismo, consolidando una ricetta tv di successo, che anche dopo venticinque anni, conserva una fitta schiera di affezionatissimi spasimanti.
Sono loro che aspettano di conoscere chi sarà il protagonista dell’annunciato colpo di scena di questa nuova stagione tv che, come dichiarato dallo stesso Groening, consisterà nella morte di uno dei personaggi de I Simpson; unici indizi confidati: sarà un personaggio giallo…il che rende tutto ancora molto vago…
Ma tocca sempre agli affezionatissimi rapportarsi con l’estro di qualcun altro che, se non fa parte dell’ambiente creativo di Groening, ha proprio rivolto lo sguardo a I Simpson per realizzare il suo ultimo concept artistico. Parliamo dell’artista AleXsandro Palombo che, famoso per le sue illustrazioni dallo stile inconfondibile, si è ispirato alla fotografia di Helmut Newton, per immaginare un set fotografico tra le nuvole, nel quale Marge ed Homer potessero spogliarsi dei propri usuali abiti di scena. L’idea è nata naturalmente per celebrare i 25 anni de I Simpson e l’artista, fondatore del blog Humor Chic e autore di pungenti satire sul mondo della moda, sembra a tutti gli effetti la persona giusta per una tale celebrazione. Con lui, la Marge dal tubino verde, diventa una femme fatale truccata e ammiccante, le cui pose sexy si affiancano ad un Homer in look drag o latin lover. Se anche il sesso non è mai stato un tabù per la serie statunitense, lo sguardo di Palombo è sicuramente andato oltre ogni precedente rivisitazione in chiave erotica e mostra, in splendidi abiti lurex e silicone, due corpi decisamente più audaci nelle pose e nelle forme.
D’altra parte, quel che bisogna anche considerare de I Simpson, è il loro status di veicolo di satira universale, i cui riferimenti americani hanno appunto ceduto il passo, oltre che a questioni globali, anche a significati più vicini; Palombo a parte infatti, è recente la puntata nella quale il giornalista Kent Brockman, definisce l’istituto scolastico diretto dal preside Seymour Skinner, più corrotto del Parlamento italiano….paragone decisamente oltre lo stereotipo americano e che forse, proprio per il suo tocco giallo, ci onora più che offenderci, perché ci ha prima di tutto indelebilmente coinvolti nel 534esimo episodio di un programma che piace veramente a tutti!
Semplicemente, la sua predisposizione a parlare di tutto ciò che alle volte è anche scomodo o polemico, fa de I Simpson un veicolo di esorcizzazione del tabù e e delle incomprensioni correnti e, con loro, la critica al Parlamento italiano diventa sarcasmo necessario e le tutine aderenti di Palombo, non sono che la rappresentazione di una trasformazione del costume sessuale attualissima che, ancora una volta, i personaggi immaginari della tv, sono i più adeguati a diffondere. D’altra parte, per quanto gialli, ognuno dei personaggi della serie di Groening ci rappresenta meglio di qualsiasi altra fotografia documentaristica, proprio perché, dietro i capelli di Marge e il sax di Lisa, è molto più facile celare le infinite debolezze e i più reconditi desideri dell’agire umano che, se ben snocciolato, regala un materiale infinito cui attingere per raccontarci. Groening l’ha sicuramente capito.