Un nuovo inizio per Gigi Datome

Gigi DatomeGigi Datome trova finalmente un po’ di spazio e disputa la sua miglior partita in NBA, bene anche San Antonio e New York, che però perde Anthony. Soffre Miami, mentre Indiana appare inarrestabile. Aveva iniziato la nuova avventura con alte aspettative, dopo una stagione italiana da MVP, ma un infortunio alla coscia durante la pre-stagione lo aveva costretto a rincorrere posizioni.

Era stato de facto escluso dalle rotazioni dei Pistons, che grazie a Josh Smith e Brandon Jennings (compagno di Gigi alla Virtus Roma nel 2008/09), oltre che all’abilità sotto canestro di Andre Drummond, stavano tentando di rinverdire i fasti del passato. Datome ha guardato i compagni dalla panchina e pur consapevole che al primo anno NBA occorresse pazienza è stato forse assalito dai dubbi riguardo la propria scelta. Difficile fugarli in una partita, ma a Cleveland il sassarese ha finalmente potuto calpestare il campo con continuità, ed in 17′ ha messo a segno 13 punti con 4 rimbalzi e 2 palle rubate nel 115 a 92 ai Cavs. Assestati in zona playoffs, i Detroit Pistons volano in trasferta, sette successi nelle ultime otto gare lontano dal Michigan, ma faticano ancora al Palace. Quanto agli eterni orfani di LeBron James, la prestazione di Anthony Bennett dimostra ancora una volta quanto ingannevoli possano essere le valutazioni in sede di draft. Prima scelta assoluta della lega, il canadese ha finora deluso profondamente, tormentato da problemi fisici e dall’incapacità di soddisfare le alte aspettative create attorno a lui.

Vincono anche i Knicks, 103 a 98 ad Orlando, ma la gioia è smorzata dall’infortunio alla caviglia sinistra di Carmelo Anthony, costretto ad uscire nel corso del terzo quarto. 13 punti e 5 rimbalzi per Bargnani, malgrado il modesto 5/12 al tiro. E’ una stagione di riscatto a livello individuale per l’azzurro, dopo le polemiche dell’ultimo anno a Toronto, ma la situazione di New York, anche alla luce del problema di Melo e della sempre soffocante attenzione mediatica, resta preoccupante.
Marco Belinelli aveva conosciuto un momento di gloria quattro giorni fa a Golden State, carrer high in NBA con 28 punti. Nelle ultime gare si è fermato, ma resta sorprendente la facilità con la quale si è inserito in una compagine esperta e dai valori consolidati come San Antonio. Stanotte gli Spurs hanno regolato 112-99 Toronto grazie ai 26 punti di Tony Parker.
A 1’40” dalla fine Atlanta era sul +7 contro Miami, priva di Dwayne Wade. Gli Heat hanno rimontato e trovato il supplementare grazie alla precisione di Ray Allen, tre liberi consecutivi messi a segno. 38 punti di LeBron James e successo maturato ancora dalla lunetta, con il 2 su 2 di Michael Beasley a 9″ dal termine.
Indiana passeggia a Brooklin in una gara che esemplifica al meglio la differenza di rendimento tra una squadra costruita con criterio ed un gruppo di grandi nomi, molti a fine carriera. “Ci stiamo abituando a perdere”, dice Jason Kidd dei suoi Nets.
Il suo ex compagno a Dallas, Dirk Nowitski sta vivendo una seconda giovinezza, 31 punti a Houston e vittoria nel derby texano.
Senza Kobe Bryant, fuori sei settimane per la frattura alla tibia, i Lakers perdono 117 a 90 contro Phoenix, che domina sotto i tabelloni con i 20 rimbalzi di Miles Plumlee.
Vittorie anche per Golden State, New Orleans, Memphis e Charlotte. I Bobcats resistono al bruciante avvio di Milwaukee (22-6) e li superano 101 a 100 confermando di essere gli specialisti in rimonte della lega.

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