L’Ucraina e il sogno Europeo
A seguito dei recenti avvenimenti in Ucraina, abbiamo intervistato Matthew Schaaf, Program Officer di Freedom House, organizzazione impegnata alla diffusione della libertà nel mondo.
C’è continuità tra le attuali dimostrazioni e la Rivoluzione Arancione del 2004?
Le attuali manifestazioni si sono protratte molto più a lungo di quelle del 2004, anche se le ragioni del malcontento di coloro che sono scesi in piazza sono simili sotto molti punti di vista. Nel 2004, le accuse di elezioni fraudolente sono state il grido di battaglia dei dimostranti. Sfortunatamente, le elezioni rappresentano ancora un punto debole delle elezioni in Ucraina. La scorsa settimana si sono svolte 5 elezioni parlamentari in distretti dove nell’Ottobre 2012 non è stato possibile determinare il vincitore a causa di irregolarità. Anche le elezioni della scorsa settimana, secondo gli osservatori di voto, hanno presentato molte irregolarità, inclusa una compravendita di voti su larga scala. A parte le elezioni, la gente di Maidan invoca lo stato di diritto, la fine delle persecuzioni politiche, dei passi avanti verso l’integrazione Europea, facendo eco a molte delle questioni che hanno dato il via alla Rivoluzione Arancione.
Gli accordi firmati dal Presidente Yanukovich con la Russia rendono il Paese di Putin il primo creditore dell’Ucraina. Tutto ciò non rappresenta una battuta d’arresto per i negoziati con l’UE? Ad oggi, quanto è verosimile un’associazione dell’Ucraina all’UE?
È difficile, al momento, dire quali siano le prospettive Europee per l’Ucraina. I leader Europei continuano a dare il benvenuto all’Ucraina nella compagine Europea nonostante le recenti battute d’arresto, ed è chiaro che anche gran parte del popolo Ucraino sia a favore di un avvicinamento all’Europa. La vera domanda è, quali interessi sta perseguendo il presidente Yanukovich? Sia lui che la sua famiglie e i suoi amici più stretti hanno, apparentemente, prosperato negli ultimi anni, accumulando ricchezze, compagnie e denaro attraverso affari loschi e corruzione. E tuttavia, allo stesso tempo, gli Ucraini hanno lottato contro la corruzione tutti i giorni e in ogni momento, le autorità hanno utilizzato dei criminali per provocare le violenze e la repressione, e la sfera dei media in Ucraina è stata sempre più vessata dalla censura, da attacchi ai giornalisti, e da una diffusa corruzione. Lo status quo in Ucraina funziona benissimo per alcuni, ma non altrettanto bene per tutti gli altri.
L’Ucraina si sta trasformando in uno “Stato di polizia”, come Vitaly Klitschko, leader dell’opposizione, paventa?
La violenza delle autorità nei confronti dei giornalisti e dei manifestanti e l’uso di delinquenti mercenari – i titushki – da parte delle forze di sicurezza è certamente allarmante. L’impunità per questa violenza non fa altro che accrescere l’allarmismo. Ogni nazione ha il diritto e la responsabilità di mantenere l’ordine e la sicurezza, ma i leader possono scegliere tra l’ordine attraverso la forza e l’oppressione o l’ordine attraverso la democrazia, l’ascolto e l’azione in base ai legittimi interessi dei cittadini. Non credo siamo ancora in grado di dire esattamente in che direzione il Presidente Yanukovich e l’Ucraina si stiano muovendo, sebbene la violenza delle ultime settimane sia motivo d’apprensione. Occorre un totale ripudio della violenza e della forza verso i dimostranti pacifici affinché le autorità conservino legittimità.
In che modo l’attuale situazione in Ucraina sta influenzando i rapporti tra l’UE e la Russia?
L’UE è chiaramente allarmata dalle prevaricazioni della Russia nei confronti dell’Ucraina e credo stia spingendo i leader Europei a riconsiderare il loro approccio con la Russia. Da parecchi anni l’UE ha instaurato un dialogo sui diritti umani con la Russia attraverso regolari consultazioni che, però, non hanno dato prova di esser valsi la pena o di aver avuto un impatto visibile. L’UE e la Russia hanno negoziato delle riduzioni sulle restrizioni per il rilascio di visti tra le due aree, ma l’UE ha recentemente detto che le leggi omofobe in Russia costituiscono un ostacolo per la liberalizzazione dei visti. È naturale che sia così. I diritti umani, inclusi gli sforzi della Russia per influenzare la situazione in Ucraina e sostenere iniziative antidemocratiche, dovrebbero costituire l’interesse fondamentale alla base delle relazioni UE – Russia e l’UE dovrebbe tenerli in seria considerazione quando si trova a trattare con la Russia.
Gli accordi siglati la settimana scorsa con la Russia hanno davvero salvato l’Ucraina dal collasso economico, come sostiene Azarov? L’Ucraina possiede la forza e le risorse per emanciparsi dalla Russia?
Poiché non siamo a conoscenza della piena portata degli accordi con la Russia, è difficile speculare su cosa i due Paesi si siano promessi. Sembra che il presidente Yanukovich abbia rinunciato a qualcosa di gran valore per i Russi. Tutto ciò non farebbe che rafforzare i legami tra i leader corrotti di Russia e Ucraina, rendendo più difficile per l’Ucraina la scelta del proprio cammino. Gli Ucraini e gran parte della società civile, i leader finanziari e politici hanno un chiaro desiderio di affrancarsi dalle ingerenze Russe. Il prestito di 15 miliardi di dollari potrà alleviare alcuni mali nel breve periodo, ma è inverosimile che faccia di più che mantenere l’attuale dipendenza dell’Ucraina dalla Russia. La vera libertà dalla Russia potrà essere raggiunta attraverso autentiche riforma nazionali, attuate da leader eletti con elezioni pulite e che abbiano a cuore il benessere dell’intera nazione, anziché i loro interessi personali.
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Claudia Pellicano