Scivolone per le Italiane nel ranking UEFA

Al termine degli turni di Champions e Europa League la UEFA ha aggiornato il ranking e per le italiane c’è poco da ‘star allegri’. Anche se può sembrare un gioco di parole perchè Allegri, l’allenatore del Milan, è l’unico che può sorridere grazie al passaggio della sua squadra, per tutte le altre si può parlare di scivolata.

I coefficienti con cui si stilano le classifiche, che sono basati sui risultati delle ultime cinque stagioni e aggiornati direttamente dopo la fine di ogni turno di competizioni per club ci danno i primi verdetti. Partiamo dalle note positive, la storia è più breve, la Fiorentina con la vittoria sul Dnipro e la Lazio che ha pareggiato in casa con il Trabzonspor, hanno permesso all’Italia di prendere qualche punticino a discapito del Portogallo. In pratica l’Italia è riuscita a guadagnare un punto e mezzo sui porteghesi, ma ne ha ceduti due alla Germania. La storia che calcisticamnte glia azzurri hanno spesso vinto contro itedeschi sembra cambiare il suo corso e di eco alla politica si comincia a parlare di effetto spread anche nel pallone. Le nuove e vecchie potenze che possono arraffare più soldi sono quelle che nelle competizioni più prestigiose possono prendere compensi in sponsor e diritti, ed ecco che la nostra classifica continua a diventare più imprevedibile. Meno fiducia nelle nostre squadre e meno soldi e nel circolo vizioso inverso in efffetti possiamo riscontrare che da noi girano sempre meno soldi e si accompagna una carenza di fiducia da parte di giocatori e società che preferiscono investire il futuro e il denaro in campionati esteri.{ads1} La nuova graduatoria continentale ha sempre nella Spagna il vertice piramidale. Diciamo che per la Spagna il paragone calcio-soldi va alla rovescia, ma ricordiamo che il calcio non è una scienza esatta come l’economia, forse… Comunque i cugini spagnoli conservano il primo gradino del podio con 88,43 punti, al secondo posto è stabile l’Inghilterra con i suoi 82,32 punti e medaglia di bronzo con 79,50 punti per la Germania. Al quarto posto c’è l’Italia che è a quota 63,11 punti. Abbiamo perso ancora terreno sui terzi, ma se volessimo concentrarci sul parte piena del bicchiere ci sarebbe da brindare per i punticini rosicchiati al Portogallo che è quinto a 57,97 punti. Ad analizzare la parte mezza vuota bisogna tenere a mente che il Portogallo, a fine stagione, scarterà 5,43 punti in meno dell’Italia, quindi le squadre italiane dovranno totalizzare, minimo 5,44 punti in più delle rappresentanti portoghesi per evitare il sorpasso nell’anno successivo. In poche parole oltre a conseguire dei risultati positivi con le 5 squadre ancora in lizza, dovremmo incrociare le dita affinchè Benfica e Porto falliscano in Europa League.

A chiudere il ranking che conta c’è il sesto posto che spetta alla Francia con 54,33 punti. La faccenda del ranking per club non presenta sorpresone ne tantomeno differenze di rilievo. Dominano Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid in questa sequenza. Tra le prime 10 posizioni torna il Milan che col passaggio di turno si piazza in decima posizione. L’Inter scende al tredicesimo, e con lei va in caduta libera la Juventus attualmente ventisettesima. 5 gradini più giù al trentaduesimo posto si trova il Napoli che si avvicina allo Sporting Lisbona e al Liverpool. Magra consolazione per la squadra italiana che in Champions è stata la più convincente, una salita che rappresenta però un buon segnale di continuità. La Lazio è salita al 42 posto e la Fiorentina si è confermata al quarantanovesimo.

Strani assetti che dipingono un quadro controverso: siamo alti in classifica con tante squadre in gara, ma per un paese che regge i suoi umori su questo sport non c’è davvero tanto da festeggiare, perchè in realtà stiamo abbiamo perso il ‘nostro appeal’, la verità è che siamo in gioco ma non per vincere.

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