Juve: storia di una disfatta
E’ stato un fallimento. Inutile provare a nasconderlo con l’alibi dell’inaspettata neve caduta sull’ex Costantinopoli, o con il discutibile arbitraggio di Madrid. La Juventus ha clamorosamente mancato una qualificazione agli ottavi che in sede di sorteggio sembrava potesse essere alla portata.
Il girone della Juve è stato un continuo rimandare l’appuntamento, finchè il più classico degli imponderabili dell’ultimo minuto (impossibile definire diversamente la nevicata su quella che una volta fu la capitale dell’Impero Romano d’Oriente) ha fatto perdere alla Juve il treno per gli ottavi di finale di Champions League. Le avvisaglie iniziali erano subito state negative. Nella prima giornata la Juve non riesce a battere in trasferta il modestissimo Copenaghen, pareggiando 1-1 e fallendo più volte il gol vittoria. La seconda partita vedeva la Juve ricevere il Galatasaray di Roberto Mancini, insediatosi sul Bosforo da poche ore, dopo essere subentrato a Terim. I turchi possono contare su giocatori di alto livello, come Drogba e Sneijder, ma complessivamente sembrano una squadra allo sbando (battuta 6-1 in casa dal Real nella prima giornata). Juve che va sotto a causa del gol di Drogba (gentile regalo di Bonucci), latita sul piano del gioco, finchè Conte non inserisce la terza punta a venti minuti dalla fine. Vidal e Quagliarella trovano pareggio e sorpasso, ma a due minuti dalla fine un’altra disattenzione regala al Galatasaray un pareggio che si rivelerà prezioso. Paradossalmente la miglior Juve si vede nella doppia sfida contro il Real. A Madrid arriva una sconfitta per 2-1, anche qui un gol regalato (Chiellini provoca un folle rigore su Ramos), ma l’arbitro ci mette lo zampino espellendo lo stesso Chiellini in maniera molto severa. Nel ritorno a Torino la Juve gioca meglio, ma dopo essere passata in vantaggio arriva l’ennesimo regalo. Caceres di fatto regala il pallone a Bale, che serve Ronaldo per il pari. Finirà 2-2. La Juve comunque può sorridere perché l’inaspettata vittoria del Copenaghen sul Galatasaray in Danimarca per 1-0 (in Turchia finì 3-1 per Drogba e compagni) fa prospettare scenari interessanti. Una vittoria della Juve a Torino contro i danesi e una contemporanea sconfitta dei turchi al Bernabeu permetterebbe agli uomini di Conte di andare a Istanbul con due risultati su tre. E’ quello che accade, con la Juve che (pur faticando) batte 3-1 il Copenaghen, mentre il Galatasaray crolla a Madrid. Nell’ultima giornata però succede di tutto. Prima la neve, poi il rinvio, poi la partita giocata di pomeriggio su un campo impraticabile. Poi la Juve incapace di gestire lo 0-0 su un campo che si penalizza la squadra migliore (la Juve), ma anche e soprattutto chi deve cercare di segnare (il Galatasaray). Infine il gol dell’ex interista Sneijder, che manda i titoli di coda su una Champions mal giocata e giustamente persa prematuramente. Il treno più importante per la Juve è passato. Farsi dare un altro biglietto analogo è impossibile, ma c’è la possibilità di salire su un altro treno, quello dell’Europa League. Destinazione finale Torino, Juventus Stadium. Questa volta arrivare in ritardo però non sarebbe tollerabile.