Rezza-Mastrella, al via la maratona al Vascello
“Facciamo l’Antologia degli ultimi quattro spettacoli, perché in un momento mai così disperato, ci sentiamo a nostro agio”. Con queste parole il duo Rezza-Mastrella si accinge a mettere in scena oltre dieci anni di lavoro presentando al Teatro Vascello di Roma nell’ordine: Fotofinish dall’ 11 al 15 dicembre, Bahamuth dal 17 al 22 dicembre, 7-14-21-28 dal 26 dicembre al 5 gennaio e Fratto X dal 7 al 19 gennaio, un mosaico variegato assolutamente da non perdere per entrare in sintonia col percorso teatrale dei due artisti.
“Facciamo l’Antologia degli ultimi quattro spettacoli, perché in un momento mai così disperato, ci sentiamo a nostro agio”. Con queste parole il duo Rezza-Mastrella si accinge a mettere in scena oltre dieci anni di lavoro presentando al Teatro Vascello
di Roma nell’ordine:Fotofinish dall’ 11 al 15 dicembre, Bahamuth dal 17 al 22 dicembre, 7-14-21-28 dal 26 dicembre al 5 gennaio e Fratto X dal 7 al 19 gennaio, un mosaico variegato assolutamente da non perdere per entrare in sintonia col percorso teatrale dei due artisti.
Arte indipendente che trae spunto dalla loro creatività, una critica feroce e surreale che sviscera e precorre a chiare lettere una crisi che permea un sistema in tutte le facce dei suoi lati. In Fotofinish si elaborano le vicende di un uomo che si auto-fotografa moltiplicando a dismisura l’immagine di sé, a tal punto da credersi un politico che arringa una folla che non c’è. Bahamuth liberamente ispirato alla creatura descritta da Borges ne Il manuale di Zoologia fantastica, si incentra su un pesce talmente immenso da non essere percepito dalla scienza umana, pretesto sottile per descrivere la bestialità dell’uomo animale. Il terzo spettacolo 7-14-21-28 rimanda al contesto dei numeri, intesi come ordine e caos al tempo stesso in un contesto dominato da un disordine supremo, mentre Fratto_X è l’equazione conclusiva antologica, vero canto del Cigno della morte dell’uomo per eccessiva semplificazione. Abbiamo avuto il piacere di discuterne, prima del debutto, con Antonio Rezza carico e pronto a questa lunga maratona che durerà oltre un mese.
Buongiorno Antonio, in un momento disperato come quello attuale mettete in scena l’Antologia. Con quali motivazioni?
Scusa dove lo hai letto? Questo è quello che diciamo ai media, l’Antologia nasce anche per motivi gestionali e la faremo a Roma e Milano per lo stesso motivo, senza particolari motivazioni sociologiche. E’ stata una nostra scelta ben precisa a prescindere dal momento contingente.
L’essere umano come creatura bestiale, sola e governata dal caos. E’ giusto, o sono fuori binario? Essere umano? A noi interessa la disumanità, la bontà non fa ridere mentre le cattiveria è molto più accattivante. Per noi la perversione e l’alienazione sono il nostro pane, di questo ci occupiamo avidamente, altrimenti faremmo altro.
Il filo conduttore di queste opere le rende attuali. Quali sono le fonti che accendono in voi il desiderio di farne una rappresentazione?
Lo spazio che Flavia riesce a creare, è questa la nostra miccia ed è in quell’habitat che tutto nasce, cresce e si sviluppa. I testi vengono dopo come in una canzone, sono l’ultima cosa a cui ci dedichiamo.
Il tuo corpo comunica con ogni singolo muscolo. Talento naturale o frutto di un lavoro specifico? Le mie capacità emergono sempre nello spazio a disposizione, non c’è altro. Il mio corpo non ha altre ragioni se non quelle di esprimersi riempiendolo.
La critica impietosa e feroce, anche verso il pubblico che viene a vederti, è un sentimento che permea i tuoi show?
Attenzione: non c’è l’ho mica col pubblico, la mia ferocia rappresentativa è globale verso chi se lo merita, non verso categorie astratte. E’ solo il mio modo di essere e di comunicare, non ne conosco altri.
L’importanza di Flavia Mastrella nel tuo percorso. Come ti ho detto siamo un blocco unico, due facce della stessa medaglia e ci completiamo a vicenda e ognuno permette all’altro di esistere.
Per chiudere gradiremmo un invito al Vascello da parte tua…
E’ molto semplice, perché andrà in scena l’opera più clamorosa in circolazione, diversa da tutto il resto. Venite e fidatevi senza freni inibitori e vivrete un’esperienza unica.
Per chi ancora non lo conosce un’occasione per entrare nel loro magico pianeta comunicativo, per chi si è perso uno degli spettacoli un buon modo per riparare, ma di certo l’universo Rezza- Mastrella affascina a prescindere e vale la davvero la pena del biglietto.