Colli Aniene, quartiere dei fuochi
Il 3 dicembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge sulla cosiddetta “Terra dei Fuochi”, con il quale viene introdotto nell’ordinamento italiano tra i reati ambientali il reato di combustione dei rifiuti, per la prima volta perseguibile penalmente. Ma questo non basta ad arrestare i roghi sempre più frequenti nella “Terra dei fuochi” romana.
Stiamo parlando dell’area Est di Roma, più precisamente del IV Municipio dove gli abitanti sono costretti ormai quasi quotidianamente, a respirare i fumi tossici provocati dalla combustione di gomma, plastica e altri tipi di materiali, bruciati al fine di recuperare rame e altri metalli. Per alcuni abitanti del quartiere è cosa abituale vedere le proprie case immerse nella nuvola nera di fumo tossico, proveniente dai roghi accesi in prossimità dei campi nomadi in via Salviati. Sabato 7 dicembre, per oltre cinque ore, i residenti sono dovuti rimanere chiusi in casa con porte e finestre sigillate per non respirare la diossina che il fumo continuava a produrre anche dopo l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme.
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In via Salviati, dove sono presenti due campi rom, il 20 novembre scorso un blitz di settanta uomini della polizia e della guardia forestale, guidati dal vice comandante del Corpo Antonio Di Maggio e dal vice questore Marco Mei dirigente della Forestale di Roma, aveva portato al sequestro di undici furgoni. I mezzi senza assicurazione erano finalizzati al trasporto di materiale pericoloso. Sequestrati anche due appezzamenti limitrofi rispettivamente di 7mila e 2mila metri quadrati, utilizzati ancora oggi, nonostante il sequestro, come discarica di rifiuti pericolosi. Gli abitanti del quartiere sono stanchi e arrabbiati: è dal 2011 che il Comitato di quartiere Colli Aniene in collaborazione con diverse associazioni locali chiede all’amministrazione territoriale e Comunale, attraverso esposti, raccolte firme e denunce, di trovare delle risposte vere, realizzabili e veloci per risolvere il problema dei roghi. I fumi carichi di diossina stanno avvelenando i residenti e i cieli della capitale e la combustione dei materiali plastici sta contaminando i terreni, da troppo tempo e con troppa frequenza per non ritenere urgente trovare delle soluzioni al problema.
Il Decreto Legge sulla Terra dei Fuochi riguarda quindi anche Roma: sidenuncia relativo alla situazione che sono costretti a vivere quotidianamente.
di Désirée Canistrà