Masterpiece, il primo talent di scrittori!
L’Italia è un paese di lettori? Non sembra. Anzi sembra che stiano sempre più aumentando gli analfabeti e che solo il 10% degli italiani legge libri regolarmente. Di sicuro però l’Italia è un paese di talent show. Da Amici di Maria De Filippi a Ballando con le stelle per arrivare a X Factor e al talent show culinario Master Chef che portava sul piccolo schermo un argomento tanto caro agli italiani: le ricette. L’audience televisivo sale. E allora perché non inventare un nuovo talent show?
Nasce così Masterpiece, prodotto da Rai e Freemantle, dedicato agli aspiranti scrittori in onda su Rai3 ogni domenica in seconda serata.
Cinquemila potenziali scrittori esordienti hanno inviato alla redazione il loro romanzo inedito, di questi circa settanta sono stati selezionati e sottoposti al giudizio di tre giudici-scrittori: Andrea De Carlo (il suo romanzo più noto è Due di Due), il “criminale” Giancarlo De Cataldo e la giovane autrice di origine nigeriana Taiye Selasi.
Varie le prove da affrontare: dalla prova immersiva in cui gli aspiranti scrittori sono catapultati in un luogo (come una balera, un centro di extracomunitari, una fiera di culturisti o un convento) per vivere dal vivo l’esperienza e poi scriverla durante la trasmissione con 30 minuti di tempo disponibile , prova dell’elevator pitch dove i concorrenti chiusi dentro l’ascensore della Mole Antonelliana di Torino per cinquantanove secondi insieme a un nome importante dell’editoria italiana (nella prima puntata Elisabetta Sgarbi, direttrice editoriale della Bompiani, nella seconda puntata Walter Siti, vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega 2013 con il libro Resistere non serve a niente e nella terza puntata Silvia Avvallone, seconda classificata al Premio Strega 2010 con il suo romanzo Acciaio) e devono riassumere il loro libro prima di raggiungere la vetta, per convincere l’interlocutore a pubblicarlo. In sei puntate saranno scelti i sei finalisti, che parteciperanno alla seconda fase della trasmissione da febbraio 2014 (otto puntate).
Il vincitore di Masterpiece vedrà pubblicato il suo romanzo dall’editore Bompiani, in coedizione con Rai Eri e in collaborazione con il Corriere della Sera, con una tiratura iniziale di ben 100.000 copie.{ads1}
Finora gli aspiranti scrittori sono stati un ex carcerato, una ex anoressica, un’operaia, un cameriere, un ex pilota di caccia, una giovane disoccupata e tanti altri. I primi tre finalisti sono, nell’ordine: il romano Lilith Di Rosa, l’italo-serbo Nicola Savic e la giovanissima Agnese Peretto. Oltre il 5 % di share ha ottenuto il programma nell’esordio, ma già nella seconda e terza puntata gli ascolti sono calati e le critiche sono aumentate.
Tanti i pregiudizi su questo nuovo talent. Si può spettacolarizzare la scrittura che è qualcosa di intimo e privato? E lo spettatore si può appassionare a qualcosa, che è essenzialmente immaginazione, e non un balletto o una prova di canto, dove l’occhio vuole la sua parte? La letteratura perde la sua aurea, come direbbe Benjamin? Forse bisognerebbe leggere di più durante il programma e non solo poche righe, per permettere un maggior coinvolgimento del pubblico. Allo spettatore l’ardua sentenza. D’altronde tranne la felice eccezione di Benigni che è riuscito a portare sul piccolo schermo la lettura della Divina Commedia, pochi altri sono stati i tentativi recenti. E certamente Masterpiece ha il merito di portare al centro della scena del piccolo schermo la scrittura e la lettura in un paese che tende all’analfabitismo di ritorno. Cosa non da poco…