Inghilterra: donna sottoposta a parto cesareo forzato
Problemi psichici troppo gravi per poter tenere la bambina che portava ancora in grembo.
La donna, residente in Italia, circa un anno e mezzo fa, si trovava in Gran Bretagna per prendere parte ad un corso di formazione della compagnia aerea Ryanair presso l’aeroporto londinese di Stansted.
Durante il soggiorno, la presunta perdita dei passaporti delle figlie, le ha scatenato un attacco di panico tale, da prescrivere il ricovero immediato in un reparto psichiatrico. La donna risultava essere affetta da una forma di bipolarismo, un disturbo maniaco-depressivo caratterizzato da un’alternanza tra eccitamento e depressione accentuatosi perché aveva interrotto il trattamento farmacologico. All’approssimarsi del parto, i sanitari su ordine della magistratura, senza avvisare neanche i familiari in Italia, dopo averla sedata, le hanno praticato un parto cesareo forzato, tolto la neonata, affidandola ai servizi sociali britannici affinché avviassero la procedura d‘adozione presso una famiglia inglese, malgrado, la madre, in seguito, abbia cercato invano di potersi vedere riaffidata la neonata tramite ricorsi alla giustizia britannica e italiana.
Da qui parte una battaglia legale ancora in corso sul conflitto di giurisdizione