Napolitano: non basta la lettera, deve testimoniare
Il Presidente della Repubblica, se non emergeranno ulteriori elementi nel corso del dibattimento, dovrà testimoniare nel processo sulla trattativa Stato-mafia. La lettera del 31 ottobre 2013 in cui il Napolitano ribadiva di non aver nulla da dire in merito alla questione riffermando l’inutilità della sua testimonianza, non è stata ammessa nel fascicolo del dibattimento. In primavera, quindi, il Capo dello Stato dovrebbe salire sul banco dei testimoni del Tribunale di Palermo. Ad opporsi all’ammissione della lettera sono state la Procura, nella persona del Procuratore aggiunto Vittorio Teresi, e la difesa di Massimo Ciancimino, che nel processo veste il doppio ruolo di imputato e testimone-chiave. La lettera, è stato detto, non esaurisce l’argomento da chiarire, pertanto non può essere ammessa come sostitutiva della testimonianza in aula.