Juventus, sorpasso in stato di ebbrezza

vidal-juve-copenaghenIeri sera allo Juventus Stadium i bianconeri hanno completato l’operazione-sorpasso anche in Champions League. A farne le spese, stavolta sono i giallorossi del Galatasaray, che dopo averci creduto, grazie all’espulsione di Sergio Ramos, sono stati sonoramente sconfitti dal Real Madrid. A Torino invece, ci ha pensato Arturo Vidal, che ha portato a casa i primi tre punti in Champions, una tripletta personale, ed il pallone.

In molti prima del match contro il Copenaghen, suggerivano ad Antonio Conte di risparmiare Vidal, diffidato, per evitargli il rischio di essere squalificato nella sfida contro il Galatasaray, sicuramente più impegnativa. Vedendo l’esito finale della sfida contro i danesi, mai un suggerimento fu più sbagliato. La Juventus, per molti già in crisichampions, ieri sera doveva obbligatoriamente conquistare i primi tre punti nel girone, approfittando dell’eventuale e pronosticabile vittoria madrilena contro i turchi, che avrebbero spianato la strada per il sorpasso bianconero. {ads1} Conte decide così di tentare il tutto per tutto, rischiando Vidal anche contro i danesi, ed il campo ci ha messo poco a dargli ragione: bagher da pallavolista in area di rigore di Jacobsen, e quindi 1-0 bianconero del cileno. Lo spauracchio della difficoltà in Europa è tornato però a farsi vivo quando, nel secondo tempo, l’ex juventino Mellberg ha trovato il gol del pareggio in occasione di un calcio piazzato, una delle poche armi danesi. La partita avrebbe potuto mettersi molto male, ed un calo psicologico, data la manifesta vulnerabilità in occasione degli scontri precedenti nel girone, era molto più che possibile. Stavolta però, è uscito il carattere bianconero che da sempre ha contraddistinto la Juventus e la reazione è stata repentina. La palla è arrivata al titano Llorente, il quale usando il fisico con la solita maestria ha aggirato l’avversario all’interno dell’area procurandosi il secondo calcio di rigore, puntualmente trasformato da Vidal. Il rigorista bianconero, che appariva molto provato prima di calciare, ha mostrato invece un’implacabile freddezza, che gli ha permesso di osservare il passo che ha fatto il portiere prima che calciasse nello stesso angolo del primo rigore. Conoscendo il calcio, però, si sapeva che un gol di scarto poteva non essere sufficiente a portare a casa i tre punti, specialmente contro una squadra cosi abile nelle palle inattive. Così, poco dopo, una splendida azione firmata Pirlo, Pogba e Vidal – probabilmente un trio di centrocampo tra i più forti d’Europa – ha permesso al cileno di coronare la sua tripletta personale con un bellissimo stacco di testa che ha preso in contro tempo il portiere del Copenaghen.

In quel di Madrid, nel frattempo, Ancelotti rifilava un netto 4-1 ai turchi di Roberto Mancini, proprio nel giorno di compleanno dell’ex tecnico del Manchester City, un risultato che ha determinato il sorpasso della Juventus, alla quale ora basterà un pareggio a Istambul per portare a casa la qualificazione. La squadra di Conte, tirando le somme, ha dimostrato un discreto carattere per affrontare le competizioni europee, giocando con dignità anche con avversari del calibro del Real. Da rivedere però, i cali di concentrazione che spesso determinano gli errori difensivi, palesi contro il Galatasaray, pericolosi come nel gol di Mellberg, deleteri in occasione dei match contro i madrileni. Una squadra che punta in alto, non può permettersi certe disattenzioni, perché in una competizione come la Champions League, nella quale ci sono campioni che sanno trasformare in gol ogni minimo errore concesso dagli avversari. Una nota lieta, invece, è quella di avere in campo campioni del calibro di Vidal (già 10 gol tra campionato e coppa), non tanto per l’efficacia realizzativa, quanto per la mentalità vincente che lo porta ad essere decisivo nei momenti più tesi, dando la sensazione di poter sbloccare le partite da un momento all’altro. Una capacità, quest’ultima, determinante nelle competizioni europee. Prima tripletta in carriera per il cileno, che, come quando si giocava da bambini, si impossessa del pallone e fa giocare solo chi dice lui, mandando a casa i danesi.

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