Ginevra, raggiunto l’accordo sul nucleare iraniano
Il vertice di Ginevra sul nucleare si conferma un successo della diplomazia ed un passo importante per una soluzione pacifica sul programma nucleare iraniano.
I “cinque + uno” della Terra – il gruppo composto da Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania coordinato dal capo della diplomazia dell’Unione Europea Catherine Ashton, hanno negoziato una proposta che prevede che il regime di Rouhani dismetta la corsa agli armamenti nucleari in cambio di un alleggerimento delle sanzioni, del consenso a un pervasivo sistema di ispezioni internazionali, e della garanzia di perseguire un uso dell’energia nucleare volto esclusivamente a scopi pacifici.
Il Presidente Obama, assieme ai membri del Congresso, aveva vagliato a lungo l’ipotesi di sospendere le sanzioni per verificare l’effettiva disponibilità dell’Iran a risolvere la questione diplomaticamente. La Casa Bianca guarda a questo round di incontri come la premessa che ha gettato le basi per un periodo di prova di sei mesi che permetterà di constatare se l’Iran abbia realmente ottemperato ai propri obblighi e posto un freno all’arricchimento dell’uranio; la seconda fase prevederà un’intesa onnicomprensiva che consentirà alla Comunità Internazionale di verificare se il regime di Teheran abbia realmente accantonato le proprie ambizioni nucleari in merito alla costruzione di armi.
I giorni precedenti il vertice erano stati contrassegnati da confusione e polemiche sull’entità delle sanzioni da sospendere. Il portavoce alla Casa Bianca ha chiarito che lo sgravio sarà relativamente modesto e, in ogni caso, reversibile.
Pur avendo ribadito la sicurezza di Israele come imprescindibile ed assicurato la massima trasparenza e verificabilità della condotta di Teheran, il risultato del vertice di Ginevra è stato, prevedibilmente, accolto con apprensione e disappunto dal governo Israeliano. Benjamin Netanyahu, che, al contrario, auspicava, un’ulteriore fermezza, si è dimostrato scettico a proposito dell’attendibilità iraniana e ha definito l’accordo raggiunto un «errore storico».
Obama ha, invece, ricordato come l’elezione del nuovo Presidente iraniano abbia quest’anno aperto uno spiraglio alla diplomazia e come il risultato di questi negoziati abbia condotto ad un mondo più sicuro; ha, tuttavia, sottolineato che un’eventuale violazione degli accordi da parte dell’Iran comporterebbe il ripristino delle sanzioni e che il summit di Ginevra rappresenta soltanto la prima fase di un progetto a lungo termine per scongiurare la produzione di armi nucleari.
Considerato il peso dell’Iran nel sud – ovest asiatico, i contraccolpi di una tale intesa saranno avvertiti non soltanto dal popolo iraniano, che beneficerà della riduzione delle sanzioni, ma anche dall’intero bacino mediorientale. Nella speranza che il Paese adempia ai propri obblighi e che i timori degli scettici vengano disattesi.
Claudia Pellicano