25 novembre: Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Femminicidio: “Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”. Questa è la definizione che il Devoto – Oli, uno dei vocabolari più importanti e conosciuti delle lingua italiana, dà ad un fenomeno che negli ultimi anni sta diventando sempre più presente e costante nella cronaca italiana e mondiale. Oggi, 25 novembre, è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, molte le manifestazioni che si terranno, ma allarmanti sono i numeri che si registrano quasi ogni giorno.
In Italia fare un vero e proprio ‘censimento’ delle donne che sono state uccise, maltrattate, violentate o perseguitate è molto difficile, in quanto non esiste un osservatorio nazionale sul femminicidio. Questo onere se lo sono preso le numerose associazioni che sono nate in questi anni a tutela delle donne, ma che purtroppo devono basare i propri dati sulle notizie di cronaca nera che escono sui giornali. L’associazione Telefono Rosa ha reso noto sul suo sito che dall’inizio del 2013 fino ad oggi sono 128 le donne uccise in tutta Italia.
La Uil di Roma e del Lazio, in collaborazione con Eures, ha raccolto e analizzato i dati sulla violenza sulle donne che riguardano la Capitale e tutta la regione. Risulta che nei primi sei mesi del 2013 sono 9 i casi di femminicidio nel Lazio, lo stesso numero che si era registrato in tutto il 2012, dato che sembrerebbe destinato a crescere fino al numero di 18 vittime per quanto riguarda l’intero anno. Lo studio ha analizzato anche il periodo tra il 2003 e il 2012, registrando ben 126 vittime, dove 60 riguardano solo gli ultimi quattro anni, in più il 70,6% dei femminicidi è avvenuto a Roma e provincia. La raccolta di dati distingue anche varie voci che riguardano le violenze: il 71,7% avviene tra le mura domestiche da parte di mariti, compagni o ex; il 65,5% delle vittime era italiana, mentre il 33,6% straniera.
Intervita onlus, con il patrocinio del ministero delle Pari Opportunità, ha realizzato un’indagine diversa analizzando i costi economici e sociali della violenza sulle donne in Italia. Risulta che le spese sanitarie e sociali ammontano a 1,7 miliardi di euro circa, a questa cifra va poi aggiunta quella per la mancata produttività che si aggira intorno ai 604 milioni di euro, per arrivare ad un totale di 2,3 miliardi. In più se tutte le donne che subissero violenza denunciassero i loro aggressori, per i danni fisici, morali e psicologici, potrebbero avere diritto ad un risarcimento di 14,3 miliardi. Ma dallo studio risulta anche un dato che non è lusinghiero per l’Italia, infatti si spendono solo 6,3 milioni di euro per prevenire la violenza sulle donne, tra campagne di sensibilizzazione, corsi nelle scuole e consulenze psicologiche.
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In questa giornata dedicata alle donne e alla lotta contro la violenza, sono tantissime le iniziative e le manifestazioni che si svolgeranno in tutta Italia. In particolare a Roma, il Campidoglio si colorerà di rosso, alla presenza del sindaco Marino e delle altre autorità, in più grazie alle associazioni femminili si terranno letture, testimonianze e canti, tutto a partire dalle 17. Il sindacato Cgil ha organizzato, invece, un flash mob davanti alla sede nazionale, sempre nella Capitale, dove verranno letti alcuni brani di “Ferite a morte“, presente naturalmente il segretario generale Susanna Camusso. Ci saranno anche diversi spettacoli teatrali: “Woyzeck” rappresentato dalla Piccola Compagnia del Piero Gabrielli al Teatro Argentina; mentre al Teatro Valle si terrà “Finchè morte non ci separi“.
Fonti: Uil di Roma e Lazio, Eures, Intervita Onlus, Cgil
di Flavia Donati