Uruguay e Messico, cinquine educative
Gli spareggi per Brasile ’14 si aprono con le cinquine di Uruguay e Messico, decisamente superiori rispetto alla Giordania e alla Nuova Zelanda. Un gol nel finale per l’attaccante del PSG Edinson Cavani, che ha spianato la strada della qualificazione con grandissime giocate. Vola anche il Messico, nonostante l’esclusione di “Chicharito” Hernandez, gioiellino del Manchester United.
Sembrava già abbastanza improbabile che l’Uruguay potesse trovarsi nelle condizioni di dover disputare uno spareggio con la Giordania, ma il quinto posto nel suo girone, non proprio soddisfacente, è bastato per volare ad Amman, sede della gara di andata tra Giordania ed Uruguay. Per quanto squadra di casa possa essere stata una rivelazione, il divario tecnico tra le due squadre non poteva risparmiare una decisa goleada da parte di Cavani e compagni. I sudamericani di Tabarez sono stati schierati con un 4-3-1-2 che puntava a produrre molti uno contro uno nella metà campo avversaria, per sfruttare la superiorità tecnica nei confronti dei giordani. Apre le danze Maxi Pereira, sfruttando un colpo di testa di Cavani al 22′. Il secondo gol invece porta la firma di Stuani, ex-Reggina, che taglia verso la porta e spinge dentro un passaggio di Lodiero. Quest’ultimo, sfrutta ancora l’assist di Cavani e sigla in 3-0 con un pallonetto. Chiusa la partita, c’è spazio anche per l’interista Alvaro Pereira, che coglie al volo l’occasione e si mette in mostra effettuando l’assist per Rodriguez che vale il poker sudamericano. E’ Cavani a porre fine all’incubo giordano, mettendo sotto l’incrocio una punizione che infligge il definitivo 5-0. Inutile sperare che la Giordania possa ribaltare le sue sorti nella gara di ritorno. {ads1} Non molto diverso l’ esito della gara tra Messico e Nuova Zelanda, terminata 5-1 per la formazione tricolore. Il nuovo tecnico Herrera, per la sua selezione ha fatto la singolare scelta di convocare solamente chi milita nei campionati messicani, lasciando fuori, tra tutti, la stella Hernandez del Manchester United. Dieci invece, i giocatori dell’ America, fedelissimi del ct, con il quale hanno vinto l’ultimo titolo. La nazionale neozelandese, a differenza dei padroni di casa, è entrata in campo con l’obiettivo di uscire con un buon pareggio da Città del Messico, per poi giocarsela in casa nella gara di ritorno, una scelta che, a quanto pare, è stata deleteria. I messicani effettuano manovre velocissime che mettono in seria difficoltà la Nuova Zelanda, specialmente sulle corsie esterne. Al 30′ Aguilar sblocca il risultato, e dopo dieci minuti arriva il raddoppio di Jimenez, che sfrutta al meglio un calcio d’angolo. Nel secondo tempo i messicani alzano addirittura i ritmi, e bombardano letteralmente il portiere neozelandese Moss, che nonostante la cinquina finale, si esalta in diverse occasioni. E’ Peralta a firmare la doppietta che porta i messicani sul 4-0, per poi lasciare a Marquez l’onore di chiudere la partita, che in realtà non è mai stata in bilico. Per la Nuova Zelanda, il gol della bandiera porta il nome di James, ma nonostante ci sia in programma la gara di ritorno casalinga, si può dire che l’avventura sulla strada verso il brasile, per i neozelandesi, finisce qui.