Intervista a Valentina Martino Ghiglia protagonista di Tacchi misti
Da martedì 12 Novembre a domenica 1° Dicembre 2013 al Teatro Belli è in scena lo spettacolo Tacchi misti tratto dal libro Accessories della scrittrice americana Gloria Calderòn Kellett, autrice della famosa sitcom How I met your mother. Sul palco quattro attrici danno vita a una divertente galleria di ritratti femminili. Valentina Martino Ghiglia, nata e cresciuta nel quartiere Trastevere e figlia del compositore Benedetto Ghiglia, è una delle interpreti dello spettacolo. L’abbiamo incontrata per farle qualche domanda.
Valentina, cosa significa per te portare questo spettacolo nel tuo quartiere e in un teatro storico come il Belli?
Beh, è sempre emozionante tornare a recitare nel teatro dove ho debuttato nel lontanissimo 1986. Avevo appena 19 anni ed ero da poco entrata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”… Un teatro dove, confesso, anni prima avevo perso pure i miei denti da latte. Avendo due genitori che lavorano nello spettacolo, io ci ho passato anche infanzia e adolescenza in teatro, e molto di quel periodo proprio in quel teatro Belli dove torno di sovente a recitare! I miei primi ricordi sono proprio nei suoi camerini dove, oltre a perdere i dentini, guardavo trasognata Magda Mercatali che si truccava davanti allo specchio.
Infatti tuo padre ha collaborato con i più grandi nomi del cinema e del teatro…
Sì, e a tutt’oggi ci sono film degli anni ’60, come Adios Gringo (un classico del genere spaghetti-western), che continuano ad essere trasmessi in tutto il mondo, un film che aveva come protagonista Giuliano Gemma, scomparso prematuramente da poco. Per non tacere delle sue splendide musiche che il nostro regista Ferdinando Ceriani ha scelto per Tacchi misti.
Hai vissuto a Trastevere i primi anni della tua vita, hai un ricordo particolare legato a Trastevere e ai personaggi che frequentavano la vostra casa?
Io ho lasciato la casa trasteverina alla “tenera” età di 21 anni, finita l’Accademia, ma continuo comunque a viverla. Non solo perché mia madre ancora ci abita, ma perché per me Trastevere continua a essere il mio quartiere: io prima di essere romana, sono trasteverina! Un ricordo della mia infanzia è legato a Piazza Santa Cecilia e al giardino della Chiesa (che allora era assolutamente abbandonato e se stesso) dove giocavamo tutti i pomeriggi. Eravamo un gruppetto di bambini di varie famiglie, residenti tra Via dei Salumi, Via Dei Vascellari e Piazzetta De’ Mercanti. Mi ricordo la salumeria e il forno di Pierino, l’antica farmacia a Piazza in Piscinula e il negozietto di abbigliamento 0-12 lì vicino le cui proprietarie erano due sorelle, una alta alta…
E infine raccontaci qualcosa in più sullo spettacolo… C’è un personaggio femminile che avresti voluto interpretare ma non c’è fra quelli proposti?
Questo spettacolo è nato come una scommessa e nessuno di noi poteva mai immaginare il successo che invece ne è scaturito. È uno spettacolo divertentissimo e noi amiamo veramente recitarlo; in scena ci divertiamo molto e il pubblico questo lo sente e lo apprezza, anche quando viene coinvolto in prima persona. In quanto ai personaggi, i quattro che interpreto io sono proprio quelli che volevo fare fra i tanti scritti dalla Kellett. Ce li siamo scelti, anzi “capati” personalmente io e le mie colleghe Carla Ferraro, Corinna Lo Castro e Silvia Siravo, aiutate dall’acume del nostro grande regista Ferdinando Ceriani. Ne viene fuori una divertente e irriverente galleria di personaggi femminili raccontati, cantati e ballati in una sequenza rapidissima, una sorta di “roulette russa” dove a ogni numero corrisponde, appunto, un paio di scarpe. Se siete curiosi si possono già vedere dei video promo dello spettacolo su youtube digitando Tacchi misti.
Twitter: @GianluGaeta
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