Roma: si suicida a 21 anni perchè gay
Un weekend finito in tragedia quello che si è appena concluso a Roma. La notte tra sabato e domenica un ragazzo di 21 anni ha deciso di togliersi la vita gettandosi dall’undicesimo piano del’ex pastificio di via Casilina. La motivazione del tragico gesto l’avrebbe lasciata scritta in una lettera: <<Sono gay, l’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza>>. Se confermato, sarebbe il terzo caso di suicidio di un omosessuale nella Capitale.
Il ragazzo, Simone D., era uno studente universitario ed abitava con i genitori. La lettera che è stata trovata sul corpo del giovane, in un borsello che aveva a tracolla, era indirizzata a loro per confessargli la propria omosessualità, oltre che a puntare il dito contro il problema dell’omofobia. Sul posto sono accorsi gli agenti del commissariato di San Lorenzo, dopo la telefonata intorno alle 23.30, da parte dei condomini dell’edificio di via Casilina, che hanno chiamato anche l’ambulanza, ma era già troppo tardi. Dai primi accertamenti fatti risulta che il giovane non avesse subito vessazioni o minacce, ma l’idea del gesto sarebbe nata da un suo disagio personale, comunque gli inquirenti stanno vagliando tutte le piste possibili. Infatti bisogna capire come mai il ragazzo abbia scelto quello stabile di via Casilina per compiere il suo tragico gesto, perché si trova molto distante dalla sua abitazione, e proprio per questo la polizia vorrebbe capire se si è incontrato con qualcuno o abbia subito una forte delusione che l’ha portato ad uccidersi. Se queste ipotesi venissero confermate gli agenti seguirebbero la pista del reato di istigazione al suicidio.
Nella Capitale questo è il terzo caso in cui un giovane omosessuale decide di togliersi la vita e i dati forniti da Gay Center non sono certo dei migliori. Il portavoce Fabrizio Marrazzo ha dichiarato che in un anno ben 20.000 chiamate sono state fatte al numero verde di Gay Help Line, e che un omosessuale su dieci ha pensato al suicidio. Per avere una risposta dalle istituzioni e per richiamare l’attenzione della società su questo problema Gay Center ha organizzato per il 30 ottobre alle 22 una manifestazione in via San Giovanni in Laterano, anche nota come Gay Street.
{ads1}
Immediate sono state le reazioni del mondo della politica e delle associazioni gay. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha commentato così su Facebook: <<Un altro suicidio di un ragazzo gay di 21 anni a Roma. Quello dell’omofobia è un dramma straziante a cui dobbiamo porre fine, lo dobbiamo a tutti i giovani e a tutte le famiglie perché è inaccettabile che simili drammi succedano ancora>>. Da Equality Italia si fa sentire il presidente Aurelio Mancuso ribadendo che in Italia non ci sono leggi o azioni che aiutino i giovani omosessuali e le loro famiglie a vivere in tranquillità il proprio orientamento sessuale, ma soprattutto ci vogliono dei provvedimenti contro l’omofobia. <<Ogni ragazzo che rinuncia alla vita, perché sicuro di non potercela fare, è una sconfitta per tutte e tutti noi, e a questo non possiamo rispondere solo con l’indignazione. E’ l’indifferenza di chi potrebbe agire che dobbiamo combattere, perché uccide ogni speranza nel futuro, nella possibilità che l’Italia diventi uno Stato davvero civile>> ha concluso Mancuso. Anche Equality parteciperà alla manifestazione organizzata da Gay Center.
Fonti: Adnkronos, Gay Center, Equality Italia
di Flavia Donati