La restituzione del contributo aspi

Vi è la restituzione completa del contributo addizionale dell’1,4% se si trasforma il contratto a tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato.
L’ultima versione della legge di stabilità conferma la modifica alla legge Fornero (la n.92, in particolare l’articolo 2, comma 30);

un intervento su cui si stanziano, nel 2014, 70 milioni e che nelle intenzioni del Governo mira ad aumentare l’occupazione stabile.
Infatti la legge Fornero ha reso più oneroso per le aziende il ricorso al contratto a tempo determinato.
In particolare, ha previsto per questa tipologia negoziale un aggravio contributivo dell’1,4% a carico del datore per finanziare il nuovo ammortizzatore sociale, l’Aspi.
La stessa legge Fornero però ha stabilito un “premio” per l’azienda in caso di trasformazione del rapporto a tempo indeterminato, che consiste nella restituzione di questo “addendum” dell’1,4% nei limiti tuttavia «delle ultime sei mensilità».
Il Ddl Stabilità è intervenuto proprio su tale norma, sopprimendo le parole «nei limiti delle ultime sei mensilità».

In tal modo, con effetto dal 1°gennaio 2014 e sempre con riferimento alle trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato (decorrenti dalla data citata), si è liberalizzata la restituzione del contributo addizionale dell’1.4%, che è quindi diventata completa.
Ora funziona così: se si stipula un contratto a tempo determinato di tre mesi e poi si stabilizza il lavoratore li contributo dell’1,4 % viene restituito all’impresa per tutti e 3 i mesi. Se si sottoscrive un contratto di 8 mesi, la restituzione avviene solo per gli ultimi 6 mesi: e così anche se si attivano contratti a tempo, per esempio, della durata di 10, 24, 36 mesi.
Se si trasformano a tempo indeterminato, l’azienda vedrà restituirsi solo il maggior costo «nei limiti degli ultimi sei mesi».
Con l’entrata in vigore della modifica contenuta nel Ddl Stabilità la situazione non sarà più questa, perché nei casi di contratti a tempo determinato di 10, 24 e 36 mesi, se avviene la stabilizzazione, opererà la restituzione completa, ovvero l’addendum dell’1,4%, rispettivamente, per 10, 24,36 mesi (a seconda cioè della durata del rapporto a termine) tornerà per intero nelle tasche dell’impresa. Ovviamente, non cambia niente per chi trasforma contratti a termine di durata inferiore a 6 mesi (vedrà restituirsi il contributo aggiuntivo per tutti e 6 i mesi, come succede ora).

Una volta varata la legge di Stabilità, probabilmente, spetterà all’Inps emanare una circolare per i chiarimenti operativi di questa misura. Ma è difficile che l’Inps restituirà mese per mese l’aggravio contributivo del1’1,4% al datore. Un possibile rafforzamento di questa misura, a maggior vantaggio delle imprese, potrebbe essere la possibilità di cumulo con l’incentivo previsto dal decreto Giovannini (decontribuzione con tetto di 650 euro al mese per 12 mesi in caso di trasformazione del rapporto a tempo indeterminato). Ragioni ostative non si intravedono.

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