USA, sventato il default, ma non ci sono vincitori
Raggiunto l’accordo in Senato per porre fine allo shutdown e scongiurare un rischio di default negli Stati Uniti. Il Presidente ha firmato la legge per la riapertura del governo e dichiarato che è stato possibile evitare il primo default in 200 anni grazie «all’accordo di democratici e repubblicani responsabili», ma ha usato parole molto dure verso i responsabili di questa crisi:
«Dal punto di vista economico, non vi è stato alcun fondamento logico per tutto questo […]Durante gli ultimi quattro anni, la nostra economia è cresciuta, le imprese hanno creato occupazione, e il deficit è stato dimezzato, ma negli ultimi tre anni nulla ha minato la nostra economia più di questo genere di tattiche che danno vita a queste crisi artificiose».
I dipendenti federali costretti a riposo forzato per oltre due settimane sono tornati al proprio posto di lavoro e percepiranno «il prima possibile» lo stipendio non ancora corrisposto a seguito della chiusura del governo. Una nota di colore alla giornata di rientro al lavoro è stata offerta dal vicepresidente Joe Biden che ha portato dei muffin ai dipendenti dell’agenzia federale per l’ambiente commentando di sentirsi come «al primo giorno di scuola».
La notizia è stata salutata con soddisfazione dai governi esteri; la portavoce del Ministro degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha dichiarato: «La mossa da parte del Congresso degli Stati Uniti è stata adottata in conformità con gli interessi degli Stati Uniti ed è servita anche ad assicurare la stabilità economica globale e lo sviluppo» (fonte Ansa).
Obama ha sottolineato come sia necessario riguadagnare la fiducia del popolo Americano, «smettere di concentrarsi sugli attivisti professionisti che traggono profitto dal conflitto, e concentrarsi su quello che la maggior parte degli Americani ci ha dato mandato di realizzare – far crescere l’economia, creare posti di lavoro, rafforzare la classe media, gettare le basi per una diffusa prosperità e rimettere il bilancio in ordine nel lungo periodo». Jay Carney ha aggiunto che la nuova intesa sul debito pubblico contiene tutto quanto necessario per la riapertura del governo e per la rimozione delle minacce di default e del “brinksmanship“, quelle pratiche di boicottaggio che portano deliberatamente una situazione al limite per trarne un profitto personale. Ha ricordato che non ci sono vincitori in tutto questo e come l’economia abbia sofferto dei danni non necessari. Il portavoce alla Casa Bianca ha, inoltre, assicurato che continueranno a lavorare sia sull’Obamacare che sulla riforma dell’immigrazione.
La destra oltranzista, che ha minacciato il collasso finanziario per strappare delle concessioni sulla riforma sanitaria, esce sconfitta, ma è l’intero Paese a pagarne il prezzo.
Claudia Pellicano