Respinta la relazione Augello, sì alla decadenza di Berlusconi
Per il senatore Berlusconi è arrivato il momento della verità: la giunta del Senato si è espressa per la prima volta in merito alla sua decadenza per effetto della Legge Severino, a causa della condanna definitiva nel Processo Mediaset. La votazione ha bocciato il tentativo di Augello di salvare il Cavaliere.
Mercoledì in seduta serale alle 20:30 la Giunta per l’immunità del Senato si è riunita per il verdetto sulla relazione di Andrea Augello (Pdl) che chiedeva la convalida della nomina di Berlusconi. Augello ha innanzitutto presentato alcune questioni preliminari che hanno trovato la porta sbarrata: sia la prima (ovvero la possibilità di ricorrere alla consulta) che la seconda (la possibilità ricorrere alla Corte di Giustizia Ue) sono state respinte con 14 no e 9 sì, il che, pur nella sua prevedibilità, è bastato a scatenare l’ira funesta degli esponenti di Pdl e Lega, che per protesta hanno lasciato la Giunta prima del voto. E dunque la relazione è stata bocciata, con un esito ancora più duramente icastico perché privo dell’apporto del fronte berlusconiano: 15 no e un solo voto a favore, quello di Augello. Da questo momento il nuovo relatore sulla questione della decadenza è lo stesso presidente della Giunta Dario Stefàno (Sel).
A nulla deve esser servito il videomessaggio di difesa di qualche ora prima, strumento talmente abusato da Berlusconi da non fare neanche più notizia. Il tentativo di autodifesa dell’ex premier dalle condanne che sembrano moltiplicarsi ricalca stancamente i soliti stilemi: l’autoassoluzione senza giustificazioni documentate ma basata su una narrazione romanzesca che non fa mai riferimento alle accuse giudiziarie bensì a una sinistra e una magistratura sanguinarie e cattive; l’assimilazione del suo dramma personale col dramma collettivo e infine l’invito ai cittadini a scendere in campo con la rinata Forza Italia. Il consenso popolare non può mettere al riparo da condanne esecutive, questo la votazione della Giunta in Senato ha voluto ribadire in un momento in cui perfino una tale ovvietà viene fatta traballare con un moto di anomalo populismo.
La bocciatura della relazione di Augello apre alla procedura di contestazione del seggio di Berlusconi, che vuol dire che seguirà una seduta pubblica non prima di dieci giorni. Lo stesso Stefàno ha spiegato che «nella procedura di contestazione si potrà costituire Berlusconi con i suoi legali e la controparte sarà il primo dei non eletti in Molise, Ulisse di Giacomo, dopodiché ci sarà una camera di consiglio e la giunta deciderà sulla contestazione», aggiungendo che parlerà immediatamente con Grasso per concordare il calendario per la seduta pubblica. E poi forse si potrà mettere da parte una vicenda giudiziaria che è più grande della singola sentenza e che come una palude ha agganciato ai polpacci il dibattito politico italiano trascinandolo in basso.
di Francesca De Leonardis