The Nance, l’opera di Douglas Carter Beane a Broadway

the-nanceVedo “The Nance” al Lyceum Theatre di New York in un piovoso mercoledì sera e trovo un teatro gremito. È vero che siamo a Broadway e che il nome di Nathan Lane attira moltissimo pubblico, ma fa ugualmente effetto, oltre che piacere, constatare il successo del mercato dell’intrattenimento. E avere il riscontro, ove mai ce ne fosse bisogno, che la cultura rappresenta un settore fondamentale e che può e deve essere fruita dal grande pubblico; che non è vero che “con la cultura non si mangia”, come qualcuno, in Italia, ebbe improvvidamente a dire.

Il protagonista della storia di Douglas Carter Beane è Chauncey Miles, un interprete di burlesque nella New York degli anni trenta. “Nance” era l’epiteto attribuito agli attori che vestivano i panni di personaggi omosessuali. La storia è incentrata sul rapporto d’amore tenero e, a tratti, drammatico tra Chauncey e il giovane Ned, e sulla persecuzione nei confronti del burlesque e della comunità gay da parte dei rappresentanti della politica del tempo. L’affetto del pubblico nei confronti di uno dei più acclamati interpreti di Broadway – ad oggi, Lane si è aggiudicato due Tony Awards, il massimo riconoscimento per un attore teatrale negli Stati Uniti – è immediato e palpabile. Il sipario si apre con Chauncey Miles intento a leggere un giornale in una tavola calda che poi si scoprirà essere un punto d’incontro per omosessuali. Appena scosta la pagina dal volto, viene accolto da un caloroso applauso del pubblico, e mi sembra di vedere un lampo e un accenno quasi impercettibile di sorriso nello sguardo di Lane. Tutto il cast dà prova di possedere dei tempi comici straordinari, ma, al di là del protagonista, merita probabilmente una menzione speciale Jonny Orsini, il giovane attore al suo debutto a Broadway che si è aggiudicato il Dorothy Loudon Award, il premio agli attori emergenti. Lane ha fama di essere un professionista generoso, ma, dallo spazio che concede al suo coprotagonista, è evidente il rispetto particolare che nutre nei suoi confronti.

L’argomento è di straordinaria attualità e, nonostante ci siano ancora molti pregiudizi da abbattere, dà la misura di come siano maturati i tempi, cambiati i costumi, evoluta la tutela giuridica. Una delle scene cruciali è quella in cui Lane si trova in tribunale e, pur nella dolorosa piega che hanno preso gli eventi, riesce a far ridere e a farsi beffe dei propri aguzzini. A riprova che, nei confronti dell’ignoranza e del sopruso, l’ironia rimane un’arma letale.

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