Addio Vincenzo Cerami

Oggi ci lascia un grande sceneggiatore, Vincenzo Cerami. Nato a Roma nel 1940, si appassiona alla letteratura grazie a Pier Paolo Paolini che gli insegna lettere alla scuola media di Ciampino.

Sempre accanto a Pasolini, nel ’66 entra nel mondo del cinema nel ruolo di aiuto regista per “Uccellacci e uccellini”. Da qui inizia una serie di successi letterari che si intrecciano, quasi automaticamente, al linguaggio cinematografico. Lavora per Mario Monicelli (“Un borghese piccolo piccolo”, suo primo romanzo), Sergio Citti (“Casotto”), Gianni Amelio (“Porte aperte”), Ettore Scola (“Il viaggio di Capitan Fracassa”). Ma è con Roberto Benigni che instaura il sodalizio più forte e duraturo. Da “Il piccolo diavolo” a “La tigre e la neve” Cerami e Benigni collaborano fianco a fianco: è sua la sceneggiatura de “La Vita è bella”, per il quale ottiene una candidatura all’Oscar nel 1999. Solo il mese scorso il regista toscano, insieme a Nicola Piovani, ha ritirato un premio speciale al David di Donatello assegnato all’amico scrittore. Vincenzo Cerami ha dato tanto alla narrativa, al cinema, alla sceneggiatura e all’insegnamento di queste arti (suo è il volume “Consigli a un giovane scrittore”, pubblicato nel 2002 per Garzanti).

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