Mestre: i parrocchiani si improvvisano “buttafuori”
Selezione all’ingresso per entrare in chiesa. Succede a Mestre, dove il parroco del Duomo di San Lorenzo, mons. Fausto Bonini, stufo dell’insistenza quasi molesta nel chiedere l’elemosina di alcuni mendicanti sul sagrato della chiesa e anche dentro allo stesso luogo di culto, insieme ad alcuni fedeli volontari ha istituito dei turni per tenere lontani i mendicanti.
L’iniziativa è piaciuta molto ai parrocchiani, tanto che sono alcuni di loro a vestire il ruolo di buttafuori “fai da te”. Così ieri mattina, prima della funzione, davanti al sagrato della chiesa si sono alternati due volontari, per impedire la consueta richiesta “insistente” di un obolo da parte di mendicanti, che disturbano i fedeli.
LE PAROLE DEL PARROCO. <<Una volta domandavano, adesso pretendono, e se non gli dai i soldi diventano cattivi, minacciano. La situazione è grave>>, ha commentato mons. Bonini, che spera a breve nell’intervento delle autorità competenti per risolvere questo problema. <<E’ un’iniziativa che portiamo avanti già da alcuni mesi. Mandiamo via gli accattoni violenti che popolano i dintorni della città di Mestre per tutelare i cittadini, per difendere i fedeli dalle continue vessazioni che devono subire. Si tratta di gruppi di malavitosi che non hanno bisogno di essere aiutati. La situazione e’ grave ma non da oggi, per questo abbiamo istituito questa sorveglianza>>, ha aggiunto l’arciprete. Bonini ha continuato dichiarando di non condividere a pieno il ‘fai da te’, ma non c’era altra soluzione, anche perché l’insistenza dei mendicanti si stava facendo sempre più assidua e quasi violenta, tanto che alcuni di loro pretendevano i soldi che la chiesa raccoglie. Si sono anche verificati degli episodi in cui un membro dei ‘barbanera’, un gruppo rom che staziona a Mestre, è entrato in chiesa urlando e interrompendo la funzione, oppure durante una notte un gruppo di loro ubriachi si trovava dentro la parrocchia. Mons. Bonini denuncia anche il fatto che questi avvenimenti non sono più circoscritti alla sola chiesa, ma anche in tutta la città, dove i rom vanno casa per casa a chiedere l’elemosina. L’ultimo fatto proprio ieri mattina, che con tutti i buttafuori, un mendicante ‘barbanera’ ha chiesto l’obolo proprio a mons. Fausto Bonini.
L’iniziativa ha riscosso successo tra i parrocchiani, tranne uno che è entrato in chiesa durante la funzione delle dieci dando del ‘razzista’ al parroco.
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LE PAROLE DEL POLITICO. Dalla parte di mons. Fausto Bonino si è schierato l’assessore all’ambiente del comune di Venezia, Gianfranco Bettin che oltre a difenderlo dall’accusa di razzismo aggiunge che l’azione del parroco è contro le associazioni a delinquere, soprattutto contro le attività dei “barbanera” che si trovano a Mestre e che si stanno facendo sempre più violente. Secondo Bettin infatti bisognerebbe mettere in atto delle iniziative efficaci, come il foglio di via, per contrastare questi gruppi e far veder che le istituzioni sono presenti.
Fonte: Adnkronos
di Flavia Donati