Roberto Farnesi è il protagonista di Oggetti smarriti
Sarà capitato a tutti di perdere qualcosa: un orologio, un attrezzo, un mazzo di chiavi, il classico paio di calzini che esce rigorosamente spaiato dalla lavatrice. Sbadataggine, disordine, noncuranza… questi atteggiamenti ci portano a smarrire beni di scarso valore e altri molto importanti, come un animale, o peggio un figlio, o noi stessi. Oggetti smarriti è il nuovo film di Giorgio Molteni, che uscirà nelle sale dei maggiori capoluoghi dall’11 luglio 2013.
Roberto Farnesi interpreta Guido, un architetto affascinante, separato dalla moglie (Giorgia Wurth) e con una figlia (Ilaria Patanè) per la quale non trova mai il tempo perchè troppo preso dai suoi progetti, le auto costose e dalle belle donne. Guido, impegnato nella ricerca di un semplice cacciavite si ritroverà coinvolto in una sfida molto più ardua, che implica il perdersi per ritrovarsi. Il protagonista è piombato improvvisamente in un mondo che non è il suo: un ambiente che rassicura ma al contempo intimorisce, che è familiare ma anche sconosciuto e misterioso. Una casa di dimensioni contenute come si addice ad un uomo single, ma anche capace di celare passaggi segreti che il suo stesso proprietario non conosce e che la espandono molto oltre le semplici “quattro mura”. Sembra di vivere in un labirinto, lo stesso che risiede dentro la testa di Guido, quell’insieme di percorsi intricati che sembrano non portare mai ad una soluzione. Il medesimo labirinto che ognuno di noi a volte si crea per cercare di trovare qualcosa e poi magari finisce per perdersi in prima persona nella propria confusione o convinzione che quella cosa debba essere nell’esatto posto in cui si crede che sia. A questo punto può essere utile seguire le 7 regole suggerite da Michelangelo Pulci in qualità di narratore, come smettere di cercare perché quello che cerchi è davanti ai tuoi occhi.
Guido sprofonda in un delirio/baratro a causa della sua cattiva condotta di marito infedele e padre scostante. Un viaggio della mente che ispirerà Pulci a dar vita ad uno dei personaggi di punta dell’edizione di Colorado 2013, un parlamentare di nome Mario che ha perso la memoria.
Una commistione di generi, oltre al fantasy anche la commedia sentimentale che ad un certo punto devia in una dimensione soprannaturale. L’astuzia di Giorgio Fabbri (sceneggiatore e soggettista) sta nel conferire dei ruolo molto razionali e riflessivi a personaggi totalmente astratti, come quello di Michelangelo Pulci nel ruolo di narratore o ancora di Chiara Gensini che interpreta una vicina di casa un pó femme fatale, in grado di far perdere la testa a Guido in un momento in cui lui cercava disperatamente qualcosa. Un film indipendente, di cui Giorgio Molteni è un esperto, autofinanziato e low budget, girato per l’80-90% in un interno. Una sfida per il regista che, per quanto nel cinema indipendente sia cresciuto in Oggetti Smarriti deve raccontare una dimensione parallela che non è reale in quanto esiste solo nella mente del protagonista, nel quale apparentemente “niente cambia ma tutto cambia”. Oggetti smarriti ha vinto il secondo premio nella categoria generator +18 al Giffoni film festival 2011.