Intervista ad un giocatore assiduo delle slot machine che sta cercando di smettere
Questa è la storia di Mario, che per la privacy ha deciso di non rivelare tutti i suoi dati anagrafici e quindi rimanere anonimo. Un giocatore abitudinario di slot machine, che gli stavano letteralmente rovinando la vita.
Mario, quali sono secondo te i primi segnali che fanno rendere conto ad un giocatore di essere diventato dipendente?
Sicuramente le bugie. Fai prelievi sempre più frequenti dal tuo conto corrente, mentendo ai tuoi cari sul motivo per cui li hai presi. Quando non hai più soldi cominci a chiedere dei soldi in prestito, arrivando ad indebitarti. All’inizio sono piccole somme, e lo fai principalmente per cercare di rientrare dei soldi che hai perso. Ma non è mai così.
Quando hai capito che il gioco era diventato una vera e propria malattia?
Quando i soldi per giocare non mi bastavano mai, avevo prosciugato tutti i risparmi che avevo messo da parte con tanto lavoro onesto e fatica. Era diventata una dipendenza, ma non riuscivo a parlarne con nessuno. Arrivato ad un punto di forte ansia e depressione sono stato costretto a chiedere aiuto.
La scelta di rivolgerti ad una comunità quali benefici ti ha dato?
Sicuramente mia moglie è stata fondamentale per farmi capire quanto avessi bisogno di rivolgermi ad una comunità. Ora è un anno e sei mesi che sono in terapia, e devo dire che sto molto meglio: condividere le proprie esperienze e le proprie debolezze con chi ha avuto i tuoi stessi problemi mi ha aiutato tantissimo. Ma per non ricaderci l’aspetto più importante è la presa di coscienza ed una forte volontà.
di Cristina Battioli