Il Brasile passeggia sul Giappone
Il Brasile di Scolari vince facilmente la gara d’esordio della Confederations Cup 2013, un 3-0 netto sul Giappone di Alberto Zaccheroni.
Nella cornice di Brasilia è andato in scena il primo atto di quella che si può considerare la prova generale del Mondiale dell’anno prossimo, per le squadre partecipanti e anche per l’organizzazione.
In attesa della partita dell’Italia di stasera contro il Messico, il Brasile scatta subito al comando del gruppo A. Non c’è mai stata partita contro un Giappone nettamente inferiore. Verdeoro subito in vantaggio dopo 3’ grazie a un gran gol di Neymar, che raccoglie una sponda di Fred e piazza un bel destro all’incrocio per l’1-0. Si sblocca il numero 10 della Selecao, la stella principale della squadra di Scolari. Il Brasile davanti ha sicuramente meno talento rispetto al passato, con tutto rispetto Fred non è all’altezza dei vari Ronaldo, Adriano (dei bei tempi), Luiz Fabiano, Romario e via dicendo. Sulla trequarti però Neymar, Oscar e Hulk assicurano buona qualità. La squadra per il resto è molto solida, a cominciare dal duo difensivo Thiago Silva-David Luiz e continuando con la cerniera centrale a centrocampo composta da Luiz Gustavo e Paulinho. Grande qualità anche sugli esterni di difesa con Daniel Alves e Marcelo. Il portiere è l’ex interista Julio Cesar.
Anche nel secondo tempo il Brasile segna subito, questa volta con Paulinho, anche se sulla sua conclusione di destro non è esente da colpe il portiere nipponico Kawashima.
La Confederations Cup può risultare un’ottima vetrina per il centrocampista del Corinthians, in Italia seguito da Inter e Roma.
Con il Brasile in totale controllo la partita scivola via senza particolari emozioni. Entra il laziale Hernanes per Hulk, Lucas per Neymar, e Jo per Fred. Al 93’ sarà proprio Jo, che partecipa al torneo al posto dell’infortunato Leandro Damiao, a segnare il defnitivo 3-0 di sinistro.
Bella vittoria per il Brasile padrone di casa, serata invece da dimenticare per il Giappone, che a questo punto dovrà giocarsi il tutto per tutto nella seconda partita contro l’Italia per non salutare anzitempo la competizione.