Maturità 2013: parte il toto-tracce, quelle vere conservate in un server anti-hacker

La famosa notte prima degli esami è ormai alle porte: mercoledì 19 aprile prenderanno il via gli esami di maturità. Tradizione vuole che qualche giorno prima, se non la sera prima, girino per il web le possibili tracce delle prove, ma come al solito si tratta di falsi. Se prima con la versione cartacea delle prove era poco probabile riuscire ad avere le tracce in anticipo, ora con l’invio telematico risulta impossibile.

Il Ministero della Pubblica Istruzione, una volta formulate le prove, le inserisce in un server a prova di hacker. Infatti per riuscire ad accedere ai documenti sia i funzionari del ministero che gli istituti scolastici avranno bisogno di password lunghissime e complicate, una conservata negli uffici del Miur, un’altra che è in possesso delle scuole. Quindi prima delle 8,30 del giorno degli scritti in cui verranno rese note le tracce ufficiali, tutto quello che gira per il web va preso con le pinze.
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Nella storia degli esami di maturità ci sono stati comunque dei casi eclatanti in cui alcuni siti web avrebbero riportato la sera prima un documento con tanto di logo ministeriale e le tracce delle prova. Nel 2010 si dava quasi per certo che sarebbe uscito per l’analisi del testo la poesia ‘I pastori’ di Gabriele D’Annunzio e molti studenti si sono cimentati in un ripasso dell’ultimo minuto. Tutta una ‘bufala’, infatti la mattina dopo ad attenderli c’era una testo di Primo Levi, la prefazione de ‘La ricerca delle radici’. Pare poi che domande sull’analisi del testo di D’Annunzio fossero prese parola per parola da un libro di letteratura, come si è accorto un maturando. In quel caso, il Ministero pubblicò immediatamente un comunicato per assicurare che le tracce uscite in ‘anticipo’ erano false.
Un anno dopo, il caso si ripete, ma protagonista questa volta è la seconda prova per il liceo classico, la versione di latino. I maturandi si sarebbero dovuti cimentare a tradurre il brano ‘Il tuo sangue non sgorga da un corpo incolume’ di Seneca. Il sito che riportò la notizia, però, non aveva sbagliato del tutto le previsioni, uscì Seneca ma il testo era ‘Il vero bene è la virtù’. In quel caso la notizia si sparse a macchia d’olio, tanto che alcuni organi di informazione la riportarono, quindi il Ministero si vide costretto, di nuovo, a correre ai ripari pubblicando un comunicato stampa in cui confermava la falsità della prova uscita su internet.
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Comunque anche quest’anno non si smentisce, infatti è già partito il toto-tema e tra le papabili tracce si vocifera Pirandello, Ungaretti, Quasimodo per l’analisi del testo; per il saggio o articolo di giornale si presume la crisi economica, la violenza sulle donne, interne e i nuovi modi di comunicare e infine il rapporto tra uomo e la natura o tra il genio e la follia. Sono tutti temi presunti non sicuri, quindi bisognerà diffidare dalle imitazioni.

Fonti: Ansa, Skuola.net

di Flavia Donati

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