Il Teatro Eliseo ospita La donna del mare

È andato in scena lo scorso 30 Maggio al Teatro Eliseo La donna del Mare, libero adattamento del regista Claudio Jankowski dell’opera di Hernik Ibsen (1888), con Anna Maria Cittadini e Alessandro Bellico e la partecipazione straordinaria di Stefano Abbati e Alioscia Viccaro.

Il ricavato è stato devoluto per le attività di volontariato di PRIME Italia e La Gabbianella Onlus. Eleonora Duse, fervida appassionata di Henrik Ibsen, affronta un lungo viaggio fino in Norvegia alla ricerca del famoso drammaturgo. E per compiacerlo, l’attrice sogna di interpretare la parte di Ellida, chiamata La donna del mare perché dotata di una forza sconosciuta, che attrae e respinge al tempo stesso. E tra la neve candida che scende incessante, posandosi sulle gote dei personaggi, prende vita la celebre pièce, nella quale “le ragioni del cuore”, l’amore per il mare, protagonista indiscusso, il bisogno di libertà di Ellida si affiancano alla condizione umana degli altri attori, ciascuno intento a capire dov’è il proprio posto nel disegno generale. {ads1} Uno spettacolo incentrato sul concetto di libertà femminile, tema del quale Henrik Ibsen, drammaturgo realista e democratico, si fece portavoce nell’Ottocento, denunciando quella borghesia che confinava la donna in ruoli minori e marginali, privandola di ogni diritto. Tema che è di stretta attualità in un 2013 in cui gli omicidi di donne, mogli, fidanzate, amiche sono all’ordine del giorno. La libertà della donna viene rivendicata come diritto e come scelta, imprescindibile per lo sviluppo di una personalità completa e felice. Libertà espressa nel parallelismo con il mare, distesa infinita e sconfinata che suggerisce i più diversi desideri dello spirito. Il tutto avvolto in un ritmo lirico che si confonde a volte con il rumore del mare, altre con quello dei rami degli alberi mossi dal vento.

Ma che cos’è la libertà? Libertà è girare il mondo perché come Paulette, figlia del compagno di Ellida, si teme di fare la fine della carpa nello stagno, che “nuota sempre nella stessa acqua”. Lei che non ha mai visto dal vivo il sole di mezzanotte, pur vivendo in Norvegia, ma e si è solo limitata a raccontarlo ai turisti.
Libertà è sentirsi legati ad una persona, con la quale si ha liberamente e scelto di vivere, alla quale non ci si sente uniti per costruzione o, peggio, da un contratto. La donna del mare ci insegna che alle volte è più autentico un patto stipulato tra due persone davanti al mare, in giovane età, spinti più dal sentimento vero che da una formalità burocratica, più dal piacere che dal dovere. Libertà è desiderare una vita piena, è “qualcosa che ti leva il respiro, come una vertigine sull’orlo del baratro, ti terrorizza eppure ti attira”.
La libertà è un’esperienza che tutti dovremmo assaporare, altrimenti si finisce per guardare il sole in una giornata serena temendo costantemente l’arrivo delle tenebre.

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