Una Roma senza palle, una Lazio con la coppa
Tanto rumore per nulla. Questo forse il motto dei giocatori della Roma scesi in campo per contendere la Coppa Italia agli arcirivali della Lazio. Tensione, “non portate i coltelli”, la partita della vita. Tutte queste affermazioni scontate si sono rivelate un bluff. I giallorossi non sono scesi in campo. Primo tempo di chiara marca biancoceleste, nonostante proprio nei primi 45 minuti gli “uomini” di Andreazzoli abbiano l’occasione migliore con Bradley. Il secondo tempo fa registrare una Lazio non pervenuta, più preoccupata a non prenderle che a proporsi in avanti
Tanto rumore per nulla. Questo forse il motto dei giocatori della Roma scesi in campo per contendere la Coppa Italia agli arcirivali della Lazio. Tensione, “non portate i coltelli”, la partita della vita. Tutte queste affermazioni scontate si sono rivelate un bluff. I giallorossi non sono scesi in campo. Primo tempo di chiara marca biancoceleste, nonostante proprio nei primi 45 minuti gli “uomini” di Andreazzoli abbiano l’occasione migliore con Bradley. Il secondo tempo fa registrare una Lazio non pervenuta, più preoccupata a non prenderle che a proporsi in avanti ed una Roma talmente assente e svagata da far pensare ad una lobotomia generale. Nel torpore la Lazio passa al minuto 71 e la partita ptraticamente finisce.
Tant’è che una delle peggiori esibizioni della squadra di Petkovic regala alla prima compagine podistica della capitale la sesta coppa Italia della sua storia, l’ ennesima estromissione dall’Europa agli americani de noantri, e la possibilità di sfottò quasi eterni agli odiati rivali dell’altra sponda del Tevere. Passi la giustificata emozione che può provare un Francesco Totti in una situazione del genere, passi anche quella di De Rossi nonostante sia stato inguardabile per tutta la stagione e a rimetterci sia stato Zeman, ma gli altri? Una prestazione così scialba, anzi per dirla papale papale “senza cojoni” non era pronosticabile. Un mezzo tiro-cross, questo è bastato alla Lazio per affossare la possibilità di recuperare immeritatamente una stagione come dire..di merda, l’ennesima sacrificata sull’altare degli interessi personali. Tifosi che abbandonavano all’ ottantesimo capendo che non c’era nessuna possibilità di agguantare i supplementari. Insomma ai tifosi del Borussia ieri sera sono scese lacrime amare, perchè quando te la giochi e la perdi ad un passo dal traguardo fa male, fa molto male. stanotte negli occhi insonni dei romanisti non passeranno situazioni da “se quel coss”, “se Marchetti nun pijava quel tiro”, “se Lamela azzeccava quel passaggio”. Niente di tutto questo: ciò che rimane nei ricordi dei tifosi giallorossi è una prestazione che definire incolore è tanto. Una partita “della vita” giocata senza un minimo di logica tattica (e con l’oscuro consigliere di Spalletti ci può pure stare) e senza un barlume di coraggio e di orgoglio.
Il rammarico principale dei tifosi della Roma è essere stati già costretti a rinnovare l’abbonamento e non vedere questi giocatori costretti ad iniziare la stagione a luglio. La speranza è che questa squadra e questa società si liberi finalmente dei papponi che, in campo e in dirigenza, hanno fatto solo il male della Roma.