Gabanelli “ingrata e traditrice”, l’ira del M5S
Da regina delle quirinarie, meritevole dello scranno più alto della Repubblica italiana, all’ultima delle ciarlatane. Questa la parabola discendente di Milena Gabanelli stando alla voce del Movimento 5 Stelle, che si difende così dall’ultima puntata di Report.
La bagarre tra il movimento di Grillo e Milena Gabanelli è esplosa dopo l’ultima puntata di Report, “Il transatlantico delle nebbie”. La puntata cercava di far chiarezza sui finanziamenti privati ai partiti nel suo solito stile, quello che era stato elogiato dal Movimento tanto da essere stato motivo della scelta della Gabanelli, prima che declinasse l’offerta, quale candidata alla Presidenza della Repubblica. Un compito serio, che dura sette anni, molto più dell’umore mutevole del movimento. La puntata di Report poneva al M5S due domande fondamentali: che venissero pubblicate le fatture del Movimento e che venisse reso noto quanto guadagna dalla pubblicità del blog di Grillo la Casaleggio Associati e che fine fanno i proventi. Due domande semplici, chiosate dalla Gabanelli: «Trasparenza esige risposta. Anche se la legge non vi obbliga».
Da questo momento esplode la lite familiare, è la fine di un amore, quello che il Movimento aveva dichiarato alla giornalista. E cominciano gli insulti, pesanti, che rimbalzano tra i commenti all’ultimo post che c’era sul blog (quello sull’ineleggibilità di Silvio Berlusconi). In questo marasma di nickname ciò che emerge è una serie di epiteti ingiuriosi rivolti alla Gabanelli, effetto di un repentino voltafaccia degli indispettiti grillini, irritati dalle scomode intrusioni di Report. C’è chi le dà della traditrice e dell‘ingrata e chi afferma che, essendo dipendente Rai, è indubitabilmente serva di un padrone. «Non guarderò mai più quel programma di merda. Lei è una asservita al padrone piddino», scrive Ottaviano Augusto. Che la puntata di Report abbia toccato un nervo scoperto è reso chiaro dalle tante reazioni che invece difendono i legittimi interrogativi della giornalista e chiedono a Grillo di fornire le risposte. Marino Marquardt da Napoli fa notare che «rispondere con l’insulto sguaiato, nervoso, volgare a chi pone quesiti seppure scomodi è in perfetto stile berlusconiano». Davide Benini di Forlì si chiede quale sia il problema se la Gabanelli ha posto legittime domande e chiede: «È tanto difficile, in virtù della trasparenza che predichiamo ed ESIGIAMO, darle risposta esauriente?»
Prontamente Grillo fa sapere che il blog è sì campione di contatti ma non d’incassi e che la pubblicità è stata introdotta nel 2011 proprio per far fronte a un bilancio in rosso, i cui buchi sono stati coperti dalla Casaleggio Associati. Ora dunque, a meno che non si tratti di opere benefiche, è chiaro che la società di Casaleggio qualche beneficio economico deve pur trarre da questa operazione, ma su questo punto non è stato aggiunto altro. Al di là del botta e risposta ciò che lascia spaesati è il repentino cambio d’atteggiamento nei confronti di una professionista passata dagli allori agli insulti in un battito di ciglia, nell’attimo in cui l’occhio indagatore si è posato anche in casa dei 5 stelle.
di Francesca De Leonardis