Report, è ira dei grillini contro la Gabanelli

Quando il giornalismo d’inchiesta incontra la politica, pare non esistano lusinghe: Milena Gabanelli, nella puntata di Report di ieri sera, ha fatto i conti in tasca anche a chi l’aveva eletta a propria eroina per la corsa al Colle. Si è parlato infatti di finanziamenti pubblici, quelli a cui il Movimento 5 Stelle ha rinunciato. Ma visto che – come ricordato da Report – la politica costa, dove e come prende i soldi Beppe Grillo per la sua attività politica?

Questa la domanda intorno a cui è ruotato il servizio di Sabrina Giannini, che ha parlato di “conflitto d’interessi 2.0”: in sostanza i frutti più sostanziosi sono quelli ricavati dalla pubblicità che compare sul blog, durante le dirette streaming, nei siti collegati a quello di Grillo. Ovviamente com’è prassi gli inserzionisti pagano in base al numero dei visitatori, che sono letteralmente raddoppiati nel mese delle elezioni politiche, grazie ai comunicati politici e i richiami dei media. Più accesi sono i toni, è stato considerato nel servizio, e più numerosi sono i visitatori, tanto che è davvero difficile fare una stima del ricavo in pubblicità. La giornalista si è detta poi in attesa dell’ultimo bilancio della società di Casaleggio, auspicando che non fosse generico come quello del 2011: chi avrebbe potuto dire a quanto ammontano i guadagni dell’ultimo anno è proprio Casaleggio, che però ha preferito non farsi intervistare. Poca trasparenza, insomma, a cui si aggiunge anche il fatto che tutta la comunicazione del Movimento 5 Stelle, dal blog al Parlamento, è coordinata dalla Casaleggio Associati, che però era già consulente dell’Italia dei Valori – e quindi pagata, ci ricorda la Giannini, proprio con il denaro incassato grazie al finanziamento pubblico della cui abolizione il Movimento ha fatto il suo cavallo di battaglia. In ultima istanza, una stoccata per bocca della stessa Gabanelli, che ha polemizzato sulla cosiddetta ‘rivoluzione degli scontrini‘: “Il Movimento è esploso in pochi mesi, nel disordine, pretendere subito ordine nei conti, comprendiamo che sia complesso. Ma aspettiamo quanto prima la pubblicazione delle fatture promesse. Secondo: l’house organ del movimento (che di fatto è il blog, la voce politica passa da lì); i proventi vanno anche al movimento oppure no? Domanda semplice, trasparenza esige risposta, anche se la legge non vi obbliga. Ciò detto, con 3 milioni di disoccupati smettete di parlare degli scontrini, e il vostro 25% di voti tiri fuori tutte le idee che ha.

Inutile dire che la reazione degli attivisti pentastellati non si è fatta attendere: i grillini stanno infatti utilizzando lo spazio per i commenti dell’ultimo post sul blog di Beppe Grillo (quello sull’ineleggibilità di Silvio Berlusconi), in attesa di una risposta ufficiale del loro leader. Dall’appellativo di ingrata a quello di traditrice, non manca davvero nulla; c’è anche chi sottolinea che la risposta è una sola, cioè che tanto “la linea politica del M5S non la decide sicuramente lei”. Anche la conduttrice di Report, insomma, torna a far parte del gruppo dei giornalisti cosidetti ‘prezzolati’, tanto appellati dal Movimento 5 Stelle in campagna elettorale. Milena Gabanelli, dal canto suo, ha risposto come segue: “sono state dette cose non vere? In tal caso vengano precisate, e le pubblicheremo. Se Casaleggio avesse accettato l’intervista con la Giannini magari si potevano chiarire tutti i dubbi legittimi. Tutto il resto per chi cerca di fare il proprio mestiere con indipendenza, è nel conto”

 

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