Bufera sul Giro, ma Nibali vola

Vento forte e bufera, l’arrivo del Giro a Cesana risveglia i ricordi Olimpici di Torino 2006 ed un manto di neve accompagna i ciclisti sul traguardo del Jafferau. Non è stata una gran corsa quella di quest’anno, il maltempo ha, fino ad adesso, deciso di rivestire egoisticamente il ruolo di protagonista condizionando in maniera decisa e decisiva la gara.

 Pronti via e si è costretti a saltare la salita verso il Sestriere, troppi rischi a giudizio degli organizzatori, soprattutto nella discesa susseguente che avrebbe potuto essere teatro di cadute che comunque non sono mancate. Durante la giornata arriva poi la notizia della seconda defezione illustre, anche se parziale, di questo Giro d’Italia, se un’infezione ha messo ko il vincitore annunciato Wiggins, la medesima bufera che attanaglia le montagne piemontesi si protende oltralpe ed avvolge lo storico Galibier, non se ne ha ancora certezza, ma anche l’epica scalata francese potrebbe essere cancellata da questo Giro, anche se allo stato dei fatti si propende per abbreviarla. In un contesto che diviene surreale, i ciclisti proseguono la loro avventura senza risparmiarsi anche in questa quattordicesima tappa, Trentin, Pietropolli, Paolini e Colbrelli partono a caccia del successo parziale e viaggiano per lunghi tratti con un vantaggio superiore agli otto minuti su tutti gli altri, ai piedi della salita finale i fuggitivi conservano quattro minuti di vantaggio sul gruppo ed il loro obiettivo si fa più concreto. A sparigliare le carte è il padrone assoluto di questa corsa rosa, Nibali, ringalluzzito anche dall’abbandono di Wiggins, si invola assieme a Santambrogio staccando uno ad uno tutti i rivali più prossimi in classifica. Ai 400 metri dall’arrivo Santambrogio cerca con lo squardo proprio Nibali il quale annuisce, è il segno che il ciclista siciliano non farà la volata lasciando al compagno di fuga il suo primo prestigioso successo in un Giro. Gli altri big arrivano stravolti e sconfitti, Evans becca altri 33 secondi e rischia di dover salutare il suo sogno rosa, ancora peggio fa Michele Scarponi, ben lontano dalle giornate di forma migliore.

In classifica generale lo “Squalo dello Stretto” porta ad 1’26” il suo vantaggio su Cadel Evans, terzo è Uran con un ritardo di 2’46’, sorprende e tantissimo Santambrogio che all’alba dei trent’anni si scopre in una nuova dimensione, lui che contava i ritardi in termini di ore, adesso è quarto ad un soffio dal podio. In attesa di capire cosa e come sarà la tappa che dovrebbe portare sul Galibier, Nibali può quindi festeggiare, davanti ha ancora una settimana di corsa, ma ad oggi non esiste un rivale che possa lontanamente dargli battaglia.

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