L’Unione Europea in Messico
Il 9 maggio l’Unione Europea ha celebrato, come ogni anno, la sua festa in memoria della dichiarazione esposta il 9 maggio, appunto, del 1950 dal Ministro degli Esteri francese Robert Schuman. Questa proclamava la necessità di costruire un nuovo futuro dove le varie nazioni europee, reduci dalla Seconda Guerra Mondiale, avrebbero potuto godere di unione, stabilità e pace.
La Delegazione dell’Unione Europea di Città del Messico ha organizzato, per celebrare questo giorno, un ricevimento al quale hanno partecipato tutti gli ambasciatori e ministri dell’Unione aventi il mandato presso la capitale messicana. Una conferenza di decisione, chiarimento e programmazione di ulteriori progetti di cooperazione tra Paesi membri e Paesi terzi, è stata seguita da un cocktail di benvenuto e da un coro, formato da musicisti e da alcuni Ministri, che, oltre a recitare il famoso ‘Inno alla Gioia’ di Beethoven, non ha voluto mancare nell’omaggio allo splendido Paese ospitante attraverso l’interpretazione del suo inno nazionale. Nonostante l’importanza degli argomenti da trattare e da chiarire, i toni sono stati distesi e quasi informali, come per mettere in pratica i fondamenti su cui si basa l’UE: convivenza tra popoli e culture diverse, solidarietà reciproca, libero scambio di prodotti, servizi, persone e rispetto dei diritti umani, da garantire a qualsiasi cittadino straniero che si rechi in un Paese membro.
Ciò che rende l’Unione Europea una delle istituzioni, formate da nazioni indipendenti, più integrate e sviluppate al mondo è sì la sua coesione economica, data dall’introduzione del mercato comune e della moneta unica, ma anche la sua attenzione alle questioni sociali, culturali ed educative, fondamentali per completare il processo d’integrazione. Un’economia dinamica, il libero commercio, la politica doganale comune, devono quindi essere accompagnate da un continuo scambio di risorse, non solo materiali ma anche umane, e da un’incessante condivisione di saperi tra i vari Paesi. Il resto del mondo però non viene escluso da questi progetti: l’UE infatti oltre a essere un organo in continua espansione (tre sono i prossimi candidati all’entrata nell’ente: Croazia, Turchia e Macedonia), collabora anche con i Paesi terzi, ovvero quelli non facenti parte di questa, sia vicini che lontani. La cooperazione con queste nazioni concerne aspetti economici, politica di sicurezza, sviluppo sostenibile, rispetto reciproco dei diritti umani (PEV, politica europea di vicinanza) e la mobilità studentesca e degli insegnanti, messa in atto dall’Erasmus Mundus. Il Messico gioca un ruolo fondamentale all’interno della cooperazione con l’UE: in seguito all’Accordo globale, entrato in vigore nel 2000, il paese ispanico è diventato uno dei soci commerciali principali dell’Unione, ma tra queste due zone si è anche sviluppata una fortissima relazione nel campo dell’istruzione, che coinvolge comunque tutti gli Stati dell’area latinoamericana. Il programma ALFA (América Latina Formación Académica) rappresenta dunque un’enorme opportunità tanto per i Paesi di questa regione, che possono vedere una crescita e uno sviluppo più equilibrato dell’intera area, quanto per l’UE, che può così offrire ai suoi studenti programmi di scambi culturali molto più variegati e interessanti. La celebrazione del 9 maggio rappresenta quindi un’occasione, più informale se vogliamo, per l’UE e non solo, vista la presenza di Ministri e Ambasciatori di altri Paesi, di consolidare questi numerosi programmi e di crearne di nuovi, all’insegna di un’Europa e di un Mondo sempre più pacifico e alla portata di tutti.
Fonti: http://ec.europa.eu/world/enp/policy_es.htm
http://eeas.europa.eu/delegations/mexico/more_info/events/2011/20130509_dia_europa_es.htm
di Ilaria Francesca Petta