Nessuno sfugge ai controlli di regime. Zhang Yimou sotto inchiesta
La regola del figlio unico non perdona neanche i grandi. Così Zhang Yimou, pluripremiato regista cinese, rischia una multa milionaria per aver concepito 7 figli. Le voci che giravano sulla rete hanno allertato le attentissime autorità cinesi che hanno ora avviato un’indagine per accertare il reato.
Questa volta sotto la lente di ingrandimento delle autorità finisce Zhang Yimou. La sua ascesa inizia negli anni ’80 con ‘Sorgo rosso’, messa in scena di stampo neorealista sulle condizioni degli strati più poveri della società cinese, per poi passare attraverso il successo di ‘Lanterne rosse’, che qualche ritocchino per la versione destinata alla madrepatria ha dovuto subirlo. Nel 2008 tutti ricordiamo la spettacolare cerimonia di apertura dei giochi olimpici cinesi, anche quella nata dall’ingegno di Yimou. Amato e odiato dal regime, eccolo di nuovo sotto i riflettori ma non per i suoi prodigi dietro la macchina da presa.
La legge sul controllo delle nascite fu adottata alla fine degli anni ’70 nella Cina post-Maoista per frenare la spaventosa crescita demografica del Paese, tralasciando quei milioni sfuggiti ai conteggi anagrafici. All’epoca la sola popolazione cinese ammontava a un quarto dell’intera popolazione mondiale. Dati ovviamente allarmanti che non permettevano uno sviluppo economico e sociale in linea col resto del mondo, vista la scarsità del territorio e dei mezzi, certamente inadatti a supportare e sostentare un numero così elevato di cittadini. Dopo vari rimaneggiamenti, la norma è tutt’ora in vigore e prevede multe salate per chi trasgredisce la politica del figlio unico, certo meno rigida rispetto agli inizi ma pur sempre perseguibile con tutte le conseguenze che una regola simile ha portato a continua a portare ai controllati genitori cinesi. Aborti clandestini, bambini occultati e tenuti nascosti al regime solo per citarne alcune.
Criticata oltreconfine e più pacatamente all’interno per le violazioni ai diritti umani e gli scarsi benefici a livello economico che la norma portava in alcune regioni, specialmente nei territori ad economia prevalentemente agricola per la scarsità di manodopera, ancora non si intravedono modifiche consistenti.
Il reclamo arriva questa volta dall’interno: è giusto che i ricchi, i potenti, i politici possano permettersi con i loro soldi di poter avere poi effettivamente più discendenti di quelli previsti dalla legge, mentre i poveri debbano attenersi senza possibilità di scampo a questa stramba regola? Il monito arriva dal ‘Quotidiano del Popolo’, organo di stampa del Partito Comunista Cinese, che ricorda come il regista Zhang non sia immune dai controlli di regime. L’accusa dunque è di avere ben sette figli, tre con l’ultima moglie, l’attrice Chen Ting, un altro pargolo avrebbe visto la luce nel precedente matrimonio, mentre altri tre figli sarebbero stati concepiti in altre relazioni. L’ammontare della multa che il regista di ‘Lanterne rosse’ sarebbe tenuto a risarcire all’erario cinese sarebbe di circa 19 milioni di euro, pari a circa 160 milioni di yuan. Staremo a vedere come le autorità risolveranno il caso. Ennesima questione da annoverare tra le contraddizioni di una Cina che oscilla ostinatamente tra modernità e autoritarismo.
di Maria Chiara Pierbattista