Ennesimo suicidio per la perdita del lavoro
Sono talmente tanti che risulta difficile contarli. Ricorrono nella cronaca di tutti i giorni, e non c’è distinzione tra nord e sud, tra grandi e piccole città, perchè questo cecchino chiamato crisi non sbaglia mai bersaglio e trova tutti. E’ successo questa mattina a Roma un altro suicidio, quello di un ragazzo di 30 anni residente in Via degli Olivi, quartiere Centocelle.
Le persone che lo conoscevano commentano questa tragedia dicendo che era un bravo ragazzo, frequentava i punti di ritrovo della zona, era una persona solare. Aveva recentemente perso il lavoro e probabilmente è stata proprio questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Forse non ne sentirete parlare nei Tg o nei quotidiani più importanti, perchè questo ragazzo era una persona come tante, non sarà né il primo né l’ultimo che arriverà all’estremo gesto dopo aver capito che non c’è via d’uscita a questa crisi. Ogni giorno muore dentro noi giovani qualcosa: puoi chiamarla speranza, puoi chiamarla ambizione, non fa alcuna differenza. Ti logora giorno dopo giorno e ti fa pensare che i tuoi sogni non hanno ossigeno per respirare e tanto meno cibo per mangiare. Non so il nome di questo ragazzo ma sento di conoscerlo anche se non l’ho mai visto, e mi sento più vicina a lui più di quanto sento vicini coloro che vedo tutti i giorni e che mi dovrebbero rappresentare. Quelli di cui so nome e cognome e spesso persino con chi vanno a letto ma che con me non hanno nulla a che spartire, perchè non sanno cos’è il lavoro e non sanno cosa significa perderlo, poichè quando sembra che siano sul punto di perderlo possono tranquillamente mettersi daccordo con i nemici di una vita per continuare a dividere e a mangiare tranquillamente nella stessa maledetta tavola, tanto offriamo noi. Per questo stasera quando vi troverete insieme alla vostra famiglia pensate a questo ragazzo e alla sua disperazione, non sentitelo come un fatto di cronaca lontano da voi ma immaginatelo come uno della famiglia che ha lasciato una sedia vuota. E domani ce ne sarà un altro, ma noi li ricorderemo tutti e non molleremo mai, anche per loro.
di Cristina Battioli